Assassin's Creed 08 - Underworld by Oliver Bowden

autore:Oliver Bowden
La lingua: ita
Format: azw3, epub
ISBN: 9788820094089
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2018-03-18T23:00:00+00:00

39

L’INDOMANI di buonora, come stava diventando velocemente sua abitudine, Abberline osservava un cadavere. Accanto a lui c’era Aubrey e in segno di rispetto entrambi i poliziotti si tolsero il casco. Conoscevano l’uomo steso in strada con la faccia quasi irriconoscibile intorno agli occhi tumefatti, una faccia che era un miscuglio di lividi e ferite aperte, con una mascella fratturata che pendeva orribilmente tutta su un lato.

Era la guardia del corpo.

«Qualcuno che voleva chiudergli la bocca, ovviamente», commentò Aubrey.

«No», obiettò Abberline meditabondo, domandandosi quanti altri ancora sarebbero morti. «Io non credo che stessero cercando di chiudergli la bocca. Credo che stessero cercando di aprirgliela.»

In un’altra zona della città Cavanagh sedeva alla sua scrivania nell’ufficio del cantiere, con Marchant a un fianco e Hardy all’altro.

Davanti alla scrivania, seduti su impervie seggiole dure a schienale alto e con analoghe espressioni, c’erano il Gran Maestro Templare Crawford Starrick e Lucy Thorne. Erano lì come il solito a pretendere un rapporto da Cavanagh, l’uomo che aveva promesso di consegnare loro il monile, ma che finora aveva vistosamente fallito, e, come al solito, esigevano che il rapporto includesse notizie incoraggianti.

«Siamo vicini», annunciò loro Cavanagh.

Lucy sospirò e si risistemò le sottane con aria corrucciata. Starrick lasciò intendere chiaramente d’essere rimasto insensibile. «È quello che avete detto l’ultima volta e la volta prima ancora.»

«Siamo più vicini», rettificò Cavanagh, refrattario all’irritazione del Gran Maestro. «Lo siamo per forza. Siamo nelle immediate vicinanze del luogo in cui è sepolto.»

Bussarono alla porta e fece capolino il signor Altro Hardy. «Scusate se vi disturbo, signore, ma sono arrivati i signori Pearson.»

Starrick alzò gli occhi al soffitto, ma Cavanagh levò una mano a indicare che non c’era motivo di preoccuparsi. «Ossessionato com’è dal progetto, Pearson preferisce la compagnia degli sterratori all’ospitalità dell’ufficio. Farà il suo solito giro turistico, non temete.»

Il signor Altro Hardy si girò a guardar fuori. «Sembra che sia tutto a posto, signore. Come avete detto, si sta dirigendo allo scavo.»

«Ciononostante credo che questo concluda il nostro colloquio», dichiarò Starrick. «Io e la signorina Thorne ci congederemo. Fate in modo che in occasione della nostra prossima visita abbiate per me notizie più incoraggianti.»

Quando se ne furono andati, Cavanagh rivolse a Marchant un’occhiata di truce intesa. «Che imbecille, lo sa anche lui che ha le ore contate.»

«È il Gran Maestro dei Templari, signore», obiettò Marchant. Poi, con un sorriso ossequioso, aggiunse: «Per il momento».

«Infatti», annuì Cavanagh. «Per il momento. Fino a quando non avrò messo le mani sul monile.»

E si concesse un sorriso a sua volta. Un fantasma di sorriso.

Intanto, mentre Cavanagh, Marchant e compagni erano occupati con Starrick e la Thorne e il Fantasma non era ancora entrato in servizio, Pearson stava facendo quello che Cavanagh aveva previsto, vale a dire un piccolo giro d’ispezione dei lavori, con la moglie Mary a braccetto.

I manovali avevano simpatia per Pearson e in quell’occasione particolare avevano architettato un modo per dimostrargli quanto. Sugli scalini dell’ufficio, con Starrick e la Thorne che si avviavano al cancello, Marchant vide gli uomini radunarsi intorno ai Pearson, contrariato nel constatare che i lavori venivano sospesi per nessuna presumibile buona ragione.

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