Bitterblue by Kristin Cashore

Bitterblue by Kristin Cashore

autore:Kristin Cashore [Cashore, Kristin]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: principessa, ragazze, sentimento, Ragazzi, Fantasy, Bitterblue, regno, Avventura, Letteratura
ISBN: 9788841878231
editore: De Agostini Libri
pubblicato: 2012-12-27T23:00:00+00:00


Rimasta sola, Bitterblue prese a camminare avanti e indietro nella sua camera da letto.

Come può Zaf pensare, in tutta onestà, che ci sia io dietro a tutte le sparizioni e agli omicidi? O dietro a tutto il resto? Come può farlo, dopo la nostra fuga rocambolesca sui tetti della città? Dopo che ho portato Madlen da loro! Può davvero…

Senza pensarci, si sedette sul baule e cominciò a togliersi le forcine dai capelli. Crede davvero che voglia che gli capiti qualcosa di male?

Mentre si massaggiava il cuoio capelluto, trasformando i capelli sciolti in una specie di tana per ratti, scoprì a malincuore di non avere la risposta a quelle domande. Non poteva controllare i pensieri di Zaf.

Mi ha accusata di non capire l’enormità di ciò che ho fatto e di essere troppo in alto per accorgermi di quelli come lui… Che l’ho emarginato. Ha detto che non siamo mai stati amici, che non siamo mai stati pari.

Si diresse verso la toeletta davanti a cui si sedeva quando Helda le acconciava i capelli, gettò le forcine in una ciotola d’argento e si guardò allo specchio. Aveva gli occhi cerchiati di scuro, come se l’avessero presa a pugni, e la fronte, ancora sbucciata per l’aggressione della notte prima, era violacea e orrenda. Dietro di lei si rifletteva l’immensità della stanza: il letto alto e largo abbastanza da farci cenare intorno tutti i suoi amici; le pareti colorate d’argento, d’oro e porpora; il soffitto scuro punteggiato di stelle. Fox o qualche altro servitore fa in modo che la stanza sia sempre in ordine e che non ci sia nemmeno una ragnatela, rifletté. Chissà chi si occupa di questo bellissimo tappeto…

Con la mente rivide la tipografia, così caotica e luminosa, e la casa sul retro - tanto piccola da poter essere contenuta nella sua camera da letto -, così ordinata, con i muri e il pavimento di legno grezzo. Osservò nello specchio il riflesso della veste di seta grigio chiaro, di fattura pregiata, e pensò agli abiti dozzinali di Zaf, alle cuciture sfilacciate sui polsini delle maniche. Ricordò a quanto il ragazzo ci tenesse all’orologio d’oro di Leck e ripensò con quanta leggerezza lei aveva dato via la sua collana, senza nemmeno curarsi del denaro che aveva ricevuto in cambio.

Non credeva che fossero poveri. Avevano un lavoro, del cibo e organizzavano feste meravigliose… ma in effetti Bitterblue non avrebbe saputo riconoscere un povero se lo avesse incontrato. O forse sì? Ma se non erano poveri, cos’erano? Com’era vivere in città? Pagavano l’affitto a qualcuno? Chi decideva il prezzo delle cose? Le tasse che pagavano alla corona erano un grande peso per loro?

Piuttosto stizzita, Bitterblue tornò alla cassapanca della madre, ci si sedette di nuovo sopra e si sforzò di pensare a cosa aveva fatto per far sentire Zaf un emarginato. E se la situazione fosse stata invertita? Se fosse stata lei la popolana e avesse scoperto che lui era il re? Si sarebbe sentita emarginata?

Le era quasi impossibile da concepire. In effetti, era una totale



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