Black Dagger Legacy 01 - Blood Kiss by J.R. Ward

Black Dagger Legacy 01 - Blood Kiss by J.R. Ward

autore:J.R. Ward [Ward, J.R.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2017-06-04T00:00:00+00:00


Capitolo ventitré

Dannata Britney Spears. Mentre Craeg era seduto in fondo all'aula, tutto quello a cui riusciva a pensare era quel video cretino "Baby One More Time" di un milione di anni fa. Aveva visto quella dannata cosa solo una volta, quando, dopo la transizione, un suo cugino più grande lo aveva guardato e con un intenso interesse che lui non aveva capito. Allora, Craeg si era chiesto perché diavolo una stupida studentessa umana con un paio di trecce, la gonna a pieghe e mezza pancia scoperta, potesse interessare a qualcuno. Ora? L'aveva davvero capito. "... questo innesco del detonatore è azoturo di piombo, stifnato di piombo e alluminio, e dovete inserire il composto qui, su una base portatrice di carica, che in questo caso è tetrile." Quando Boone alzò la mano, il Fratello Tohrment annuì. "Sì?" "Ci sono altre cariche primarie?" "Buona domanda. C'è il Diazodinitrofenolo e inoltre è possibile utilizzare il fulminato di mercurio mescolato con clorato di potassio. Ma siamo già avanti, su questo, nella Confraternita." La lezione continuò, con Tohr, come aveva detto loro di chiamarlo, che gli spiegava passo passo come fare la Bomba 101, e Boone, la mano automatica della classe, interrompeva di tanto in tanto con un’altra "buona domanda." Se il ragazzo non fosse stato così in difficoltà nel corpo a corpo e fino a prova contraria tranquillo e non una seccatura, lo avrebbe classificato come un idiota. Intanto Craeg stava facendo la polka tra cervello destro e cervello sinistro e tirava ad indovinare le creative/analitiche etichette dei secchi davanti a lui: la sua parte analitica era collegata alla parte anteriore della stanza, con il suo lungo piano di lavoro di sostanze chimiche in varie forme e contenitori e la lavagna su cui c'erano scarabocchi e diagrammi. La sua parte "creativa", o "disgustoso puttaniere-magazzino-di-ogni-cosa-hey-aspetta" continuava a tenere gli occhi su Paradise. Lei era seduta davanti a lui, al tavolo giù, a destra, e a differenza di lui, certamente appariva totalmente concentrata: era appoggiata in avanti, assorta fino all’ossessione dalle informazioni che venivano date, mentre prendeva appunti su un blocchetto. Metà dei suoi capelli era stata tirata indietro in un intreccio morbido, che teneva legato con una specie di spesso elastico nero, e indossava la stessa uniforme bianca che avevano tutti. Ma cazzo, lei poteva benissimo essere in un micro bikini con tutte quelle onde bionde giù intorno alle spalle e il suo seno… Smettila. Di rompere le palle con quello, replicò la sua libido. Fantastico. Ora era distratto e litigava con se stesso. Qualche altra elaborazione dati sotto il suo elmetto e sarebbe stato soggetto ad una fusione del cranio delle proporzioni di quella di Three Mile (n.d.r. incidente di Three Mile Island avvenuto nella centrale nucleare sull'omonima isola). E, chi l’avrebbe mai detto, tornò subito a guardarla. La radice del suo problema, a parte gli orgasmi che aveva avuto sotto la doccia, era la sua nuca. La sua pelle lì doveva essere proprio morbida come quella del suo piede. Doveva esserlo. Spostandosi sulla sedia, di nascosto lasciò cadere la mano sotto il tavolo e riordinò se stesso.



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