Bleu de Gênes. Piccola storia illustrata dei jeans by Remo Guerrini

Bleu de Gênes. Piccola storia illustrata dei jeans by Remo Guerrini

autore:Remo Guerrini [Guerrini, Remo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: De Ferrari
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


12.

BAD BOYS

Marlon Brando, James Dean, Elvis Presley, il jeans dei “cattivi ragazzi” conquista il mondo

Nella primavera del 1951 il cantante (e attore, avendo anche già vinto un Oscar nel 1944 per la sua interpretazione di Going My Way) Bing Crosby era al vertice della popolarità: la sua versione di White Christmas era già un best seller, e lo sarebbe stata nei decenni a venire. Crosby amava jeans e denim, e se ne vestiva nel tempo libero. Così, al termine di una battuta di caccia nei boschi della British Columbia, in Canada, gli capitò di presentarsi insieme con un amico in un hotel di Vancouver, e di chiedere una camera. Niente da fare: li portiere li squadrò da capo a piedi e obiettò che, presentandosi in jeans, non si poteva pretendere di alloggiare in quell’albergo. L’equivoco fu presto superato grazie all’intervento di un fattorino, che aveva riconosciuto il crooner (cioè un cantante che oggi definiremmo “confidenziale”) più celebre d’America, e Crosby potè farsi la doccia.

L’episodio diventò però di pubblico dominio e il 30 giugno dello stesso anno il cantante ricevette nel proprio ranch di Elko (un paese di ventimila abitanti, nel Nevada), in occasione di un rodeo, un singolare omaggio da parte della Levi Strauss: un tuxedo (cioè uno smoking) doppiopetto confezionato su misura, in puro jeans blu scuro, con risvolti in azzurro e bottoni dello stesso rosso della red tab piazzata abitualmente sul retro dei calzoni. La classica etichetta in pelle, più grande, cucita all’interno della giacca, diceva invece:

Levi’s tuxedo. Notice: to hotel men everywhere.

This label entitles the wearer to be duly received 81

and registered with cordial hospitality

at any time and under any conditions.

Presented to Bing Crosby.

Signed: American Hotel Association.

Il significato è comprensibile: “Smoking Levi’s. Attenzione: al personale di tutti gli hotel. Questa etichetta garantisce al suo portatore di essere convenientemente ricevuto e registrato, con cordialità e ospitalità, in ogni momento e in qualsiasi condizione. Rilasciato a Bing Crosby. Firmato: l’Associazione degli albergatori americani”. Oggi quello smoking è esposto al Northeastern Nevada Museum, di Elko.

Che cosa significa tutto questo? Semplice. Che malgrado le suggestioni cinematografiche, nonostante il richiamo a west e rodei, e pur tenendo presente l’evoluzione del gusto che aveva trasformato jeans e denim in abiti da tempo libero e non più soltanto da lavoro, qualcosa nei primi anni Cinquanta stava gettando un’ombra particolare su questo tipo di abbigliamento. Era il fascino ambiguo dei bad boys, dei juvenile delinquent, i cattivi ragazzi che i jeans non li indossavano più per andare a cavallo, ma per cavalcare nuovi inquietanti destrieri, le motociclette!

Ancora una volta il seme era stato gettato durante il conflitto che aveva appena avuto termine. All’inizio della Seconda guerra mondiale, infatti, l’US War Department aveva bandito un concorso fra i fabbricanti americani di motociclette per la realizzazione di una moto militare da contrapporre soprattutto alle Bmw tedesche sui fronti desertici del nord Africa. A rispondere all’appello erano state le due maggiori aziende del settore: Indian e Harley Davidson. L’Indian aveva presentato il suo modello 841, ispirato proprio alle



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