Breve Storia Di (Quasi) Tutto by Bill Bryson

Breve Storia Di (Quasi) Tutto by Bill Bryson

autore:Bill Bryson [Bryson, Bill]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:18:52+00:00


Nessuno può escludere la possibilità che la grande epidemia di influenza suina possa tornare ad attaccarci.

E se non sarà lei, potrebbero essere altre. Nuovi e spaventosi virus si sviluppano di continuo. I virus responsabili delle febbri di Ebola, Lassa e Marburgo tendono tutti a divampare per poi sparire, ma nessuno può dire se al momento stiano silenziosamente mutando nascosti da qualche parte, o se stiano semplicemente aspettando l’occasione per esplodere in un’epidemia catastrofica. Ormai è evidente che l’aids si trova fra noi da molto più tempo di quanto si sospettasse inizialmente. I ricercatori del Manchester Royal Infirmary scoprirono che un marinaio morto nel 1959

per un male misterioso e incurabile in realtà aveva contratto l’aids.53 Eppure, per chissà quali ragioni, il virus rimase quiescente per altri ventanni.

E un miracolo che altre patologie simili non si siano diffuse. La febbre di Lassa fu descritta per la prima volta nel 1969, in Africa occidentale: si tratta di un patogeno estremamente virulento e poco compreso. Nel 1969

un medico che lavorava a New Haven, in un laboratorio di Yale, contrasse il virus mentre stava studiando la malattia.54 Lui riuscì a sopravvivere ma, fatto decisamente allarmante, si ammalò anche un tecnico che lavorava in un laboratorio vicino e che non era stato direttamente esposto al virus. Il tecnico morì.

Il caso volle che la diffusione, a quel punto, si fermasse. Ma non possiamo confidare di essere sempre così fortunati. Il nostro stile di vita è un invito a nozze per le epidemie. I viaggi in aereo rendono possibile la diffusione di agenti infettivi in tutto il pianeta con sorprendente facilità. Il virus dell’ebola potrebbe trovarsi all’alba nel Benin ed entro sera finire a New York, Amburgo o Nairobi. O in tutte e tre le città. Ciò implica, fra l’altro, la necessità, sempre più urgente, che le autorità sanitarie conoscano tutte le patologie presenti sul pianeta; allo stato attuale, com’è ovvio, tale conoscenza manca. Nel 1990 un nigeriano residente a Chicago contrasse la febbre di Lassa durante una vacanza nel proprio paese d’origine, ma sviluppò i sintomi solo una volta tornato negli Stati Uniti.53 Morì in un ospedale di Chicago senza che gli fosse stato diagnosticato nulla e senza che nessuno avesse preso particolari precauzioni nell’avvicinarglisi, nella totale inconsapevolezza che avesse contratto una delle malattie infettive più letali del pianeta. Per puro miracolo, nessuno fu contagiato. La prossima volta potremmo non essere altrettanto fortunati.

Dopo questa osservazione che dovrebbe farci riflettere, è tempo di tornare al mondo delle creature visibili a occhio nudo.

21

La vita continua

Non è facile diventare un fossile. Il destino di quasi tutti gli organismi viventi (del 99,9 per cento di essi) è decomporsi fino a scomparire.1 Quando la fiamma della vita si spegne, tutte le molecole dell’organismo sono prelevate sotto forma di liquidi o solidi, per essere utilizzate da qualche altro sistema. E così che va la vita. Anche se riuscissimo a far parte di quel piccolo gruppo di organismi, meno dello 0,1 per cento, che non viene divorato, le probabilità di fossilizzazione sarebbero comunque pochissime.

Per diventare un fossile devono succedere molte cose.



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