Brizzi Deborah - 2018 - La Stanza Chiusa by Brizzi Deborah

Brizzi Deborah - 2018 - La Stanza Chiusa by Brizzi Deborah

autore:Brizzi Deborah
La lingua: ita
Format: mobi, epub
ISBN: 9788851052744
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Capitolo 13

Gli ospiti, 21 dicembre

Marta fu felice di arrivare in università. Il giorno prima nel condominio c’era stato parecchio fermento, Dalia era andata a trovarla due volte per rassicurarla: no, non aveva fatto nulla di male e no, non sarebbe dovuta andare via dal palazzo. Dovevano solo decidere se metterla o meno al corrente di una certa questione che in parte la riguardava.

Marta le aveva raccontato della poliziotta, ma lei era riuscita a tranquillizzarla anche su quello, l’aveva rassicurata che ci avrebbe pensato sua madre e che la sbirra non le avrebbe più dato fastidio.

Aveva detto a Dalia che se ne sarebbe andata non appena sua madre si fosse fatta viva, ma lei aveva risposto che non c’era di che preoccuparsi, che Giuliana era felice di ospitarla. Mah! A lei non sembrava proprio.

Era strano quel condominio in cui tutti parlavano in nome degli altri e nessuno di ciò che pensava in prima persona.

Marta nel frattempo continuava a fare brutti sogni e questo non era giusto. Era così pressante il ricordo dell’ultima visita da Guareschi, così ricorrente, che avvertiva quella traccia di memoria fisicamente rimanendo col fiato corto e impiegando ore ad addormentarsi. Per questo, sempre più spesso, ricorreva all’aiuto di qualche tiro di canna. Che male c’era, in fondo? Non è che lo facesse per sballarsi, come il Cino e i suoi amici, lei lo faceva per addormentarsi.

Insomma perché Dalia l’aveva dissuasa dal rivolgersi alla Polizia? Cosa aveva in mente? Forse non le aveva creduto?

Ecco! Dalia pensava che il suo racconto non fosse vero, oppure pensava che se la fosse cercata, che in fondo quel medico non aveva nessuna colpa se non quella di aver tentato di aiutarla. Forse Dalia l’aveva contattato e lui si era spiegato: «Ma no, ma cosa dice, la sua amica è un pochino esagerata, venga, venga pure a trovarmi che ne parliamo», se lo immaginava mentre parlava al telefono con Dalia, si fissava allo specchio e si spolverava le spalle dalla forfora fantasma.

«No!», gridò in sala studio e tutti la fissarono. Si alzò e corse fuori.

«Marta!». Era nel chiostro con il suo migliore amico: il sacchetto di carta dentro il quale respirava durante gli attacchi d’ansia, quando arrivò il Cino. «Marta, tutto bene?».

«Una favola», disse senza togliere la faccia dal sacchetto.

«Che succede? Ti va di dirmi?».

Quel tono così dolce, così sinceramente preoccupato, le accarezzò i timpani conficcandosi nel cuore. Proruppe in un pianto disperato e si fece prendere tra le braccia dal Cino. Dopo qualche minuto era Marta che tentava di farlo smettere di piangere.

«Luca, che succede?».

«Scusa Marta, scusa, proprio non riesco a vederle piangere le persone a cui voglio bene, viene da piangere anche me».

«Scusa tu».

Si guardavano, piangevano, ridevano e si abbracciavano, e così andarono avanti a fare per un bel po’. Marta gli raccontò tutto, era la prima persona, non contando Dalia, a cui raccontava ciò che le era successo e dopo averlo fatto si sentì rinascere. Era come aver bevuto l’idraulico liquido, il nodo di malessere che portava sul cuore si era chimicamente disciolto.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.