Canfora Luciano - 2004 - La democrazia: Storia di un'ideologia by Canfora Luciano

Canfora Luciano - 2004 - La democrazia: Storia di un'ideologia by Canfora Luciano

autore:Canfora Luciano
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Europe, eBook Laterza, General, History
ISBN: 9788858103647
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2012-06-13T22:00:00+00:00


12. La «guerra civile europea»

Tutto ciò che io intraprendo è rivolto contro la Russia. Se in Occidente sono troppo stupidi e troppo ciechi per capirlo, sarò costretto a raggiunere un’intesa con i Russi per battere l’Occidente, per poi lanciare tutta la mia forza contro l’Unione Sovietica.

Hitler a Carl Burckhardt

Commissarìa della Società delle Nazioni

Non è notissimo che Churchill e De Gaulle, due figure centrali del Novecento europeo, nati rispettivamente nel 1874 e nel 1890, ebbero entrambi una parte di rilievo nell’attacco degli Alleati alla repubblica russa, conseguente alla denuncia (conferenza di Londra del 18 marzo 1918) della pace di Brest-Litovsk tra la Russia e gli Imperi centrali. La loro partecipazione a quell’attacco ha un suo valore emblematico. Era una procedura interventista già il deliberato della conferenza londinese. La Russia aveva mutato regime, a seguito di un colpo di mano rivoluzionario; il nuovo governo teneva testa, non senza serie difficoltà e a prezzo di una guerra civile di imprevedibile durata, alla lotta armata delle truppe «bianche» ribelli ai quattro angoli del paese, dall’estremo Nord all’estremo Oriente, al confine polacco, al Baltico. Rifiutare la scelta armistiziale del nuovo governo, considerata come un «tradimento» dei patti militari del precedente governo, è, sul piano del diritto internazionale, ancora più grave della scelta nazista di invadere l’Italia a seguito della decisione del governo Badoglio di firmare, separatamente, l’armistizio dell’8 settembre 1943. Era un intervento diretto nella guerra civile in atto in Russia. Nel 1871, tutto sommato, i Prussiani accampati vicino Parigi erano «rimasti a guardare» mentre si svolgeva, tra marzo e maggio, la guerra civile tra governo Thiers e Comune parigina. Ma nel 1918 i tempi erano cambiati in peggio, dal punto di vista delle «buone maniere»: la guerra in atto ormai da anni («inutile carneficina», secondo la icastica ma impotente definizione del papa) aveva accresciuto i comportamenti criminali dei governi. La guerra fu la matrice di tutto quello che il secolo portò: dall’accantonamento della «democrazia» al genocidio.

Churchill, ministro della Guerra nel gabinetto Lloyd George (vi era entrato come «liberale», non come conservatore), organizzò il corpo di spedizione inglese che nell’estate del 1918 occupò Arkangelsk e Murmansk al fine di appoggiare le truppe del generale «bianco» Kolcˇak. Il pretesto era che si intendeva, così, riaprire un fronte di guerra orientale contro la Germania. Naturalmente non fu sparato un colpo contro i Tedeschi, ma solo contro l’esercito «rosso». La prova di quali fossero i veri intenti del corpo di spedizione inglese è data dal fatto che ancora nell’estate del 1919 quelle truppe erano lì nonostante fosse stata ormai presa la decisione di sgombero (a nove mesi dalla fine del conflitto!). Anzi, nella sua fervida fantasia istituzionale, Churchill aveva lanciato un piano, proposto alla meditazione degli Alleati, per la trasformazione della Russia in uno Stato federale retto da un governo di fiducia delle potenze occidentali: quello che fu poi attuato, nel 1991/92, col governo Eltsin.

De Gaulle era più giovane. Ufficiale trentenne, da poco sortito dalla prigionia in Germania (1916-18), si arruolò nel corpo di spedizione francese al comando



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