Cari bambini by David Trueba

autore:David Trueba [Trueba,David]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-10-17T00:00:00+00:00

Mi è parsa una scena quasi romantica. La ragazza nella biblioteca che ti invita a smettere di leggere, a venire fuori da quella pelle da topo colto che ti sei messo addosso. Per rendermi interessante le ho spiegato che, particolare curioso, Larkin aveva trascorso l’esistenza come direttore della biblioteca universitaria. L’informazione l’ha intrigata, soprattutto il fatto che io lo sapessi. Poi Maddy ha scorso le pagine e mi ha sottoposto altri versi. In questo caso parlavano di flussi corporali e spargimento di seme. Ho pensato: se una ragazza ti fa leggere versi che parlano di membri turgidi e sperma che sgorga, sarebbe ridicolo invitarla al cinema.

La prima volta le sono venuto sulla pancia. Madison, il vero nome di Maddy, ha fatto uno strillo per lo schifo, mentre lo sperma le ricopriva i seni lasciando in vista solo i capezzoli. Perché ti racconto queste cose? Perché un giorno mi hai chiesto cosa mi ha fatto diventare quello che sono. Ebbene, Maddy ha ricevuto tutto il seme accumulato da un uomo di venticinque anni e, anziché essere grata dell’esclusiva e dell’abbondanza, per un anno si sarebbe accanita a farmi andare fuori di testa. Diceva che non voleva un fidanzato fisso, cosa che mi sembrava ideale, visto che il rapporto consisteva nel vederci tre notti alla settimana per scopare, ma poi pretendeva un maggiore coinvolgimento, più emotività. Non me lo succhiava perché le faceva schifo e durante il coito preferiva voltare la faccia sul materasso perché la disturbavano i foruncoli sulla mia faccia, allora non erano ancora le cicatrici che mostravo solennemente quando ci siamo conosciuti, ma foruncoli purulenti da eruzione vulcanica. Io la scopavo come mi chiedeva lei, ma poi mi pregava con le lacrime agli occhi di smetterla di trattarla come una cagna in calore.

Più avanti avrebbe cominciato a rimproverarmi alzando la voce in pubblico, cosa che non ho mai sopportato. Lei sbraitava davanti a tutti come se la nostra fosse una forma di relazione complessa e soddisfacente, senza rendersi conto che odiavo quelle sfuriate isteriche e se non l’avevo ancora lasciata era perché non volevo tornare alla mia dieta di tre seghe al giorno. E comunque non avevo nessun’altra a disposizione nella mia cerchia di possibili seduzioni, nessun’altra pelle umana da sfiorare. Così, dopo mesi di alti e bassi, cambiamenti di umore e discussioni insulse, l’ho mandata al diavolo con una certa acredine. Poi, con il passare del tempo, avrei nuovamente provato affetto per lei, e ogni volta che leggo Larkin mi arrapo pensando al suo culo così bianco e alle lentiggini sulla sua schiena.

Un’altra cosa di cui devo essere grato a Maddy è di aver introdotto le armi nella mia vita. Un tizio aveva tentato di violentarla nel campus. Anche nella metropolitana si era sentita rivolgere battute oscene da un immigrato, quelli che lei chiamava infi. Le piaceva definirli così, abbreviazione di inferiori. Poi avrei scoperto che lo faceva anche Naipaul, eppure gli avevano dato il Nobel, per fortuna non solo per questo, ma anche. Quella paura nei confronti

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