Che cos’è la sociologia by Franco Ferrarotti

Che cos’è la sociologia by Franco Ferrarotti

autore:Franco Ferrarotti [Ferrarotti, Franco]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2024-06-26T13:10:01+00:00


La persistenza del totalmente Altro

La verità è che nelle società tecnicamente avanzate, che pretendono di basarsi sul calcolo razionale e sulla mentalità scientifica, i segnali dall’aldilà si moltiplicano. Sarebbe superficiale liquidarli con nonchalance o ignorarli come semplici manifestazioni dell’irrazionale. In ogni caso, hanno un valore sintomatico. Ho cercato di dimostrare altrove che il rapporto tra razionale e irrazionale non è dicotomia, ma polarità. Ciò che oggi ci sembra irrazionale potrebbe essere la prefigurazione della razionalità futura o l’espressione analogica, apparentemente irreale e incomprensibile, di un bisogno molto reale e diffuso, allo stadio nascente, di una domanda della società che non ha ancora trovato una risposta adeguata.

La razionalità non è di per sé un dato immutabile. La razionalità è tale in relazione ai valori, che variano storicamente. La riflessione sul sacro, sulla sua natura ambigua, che nutre e incenerisce al tempo stesso, ci aiuta a cogliere la funzione sociale dell’utopia. In quanto struttura di potere che amministra il sacro, la religione è stata concepita come lo strumento fondamentale per legittimare l’ordine sociale esistente. Ma il sacro può anche prefigurare un ordine sociale ancora da costruire, una comunità e una morale alternative. La religione non è solo la religione codificata, legata al potere, dominante e asservita allo stesso tempo. Il futuro della religione dipende probabilmente dalla possibilità/capacità di vivere l’esperienza religiosa in modo diverso, meno formale, più intimo, meno esteriore, più profondo.

Il fatto è che le previsioni sulla scomparsa definitiva dell’esperienza religiosa e del senso del mistero non hanno trovato conferma, anzi. I segnali sono molteplici e sempre più numerosi. Nel cuore dell’Europa, dove è nato l’Illuminismo e si è sviluppata la civiltà tecno-scientifica, si consolidano vecchie credenze e nuovi “miti”. Nell’Italia meridionale esistono ancora le “tarantole”, in Norvegia centoottantadue ragazze sono state recentemente esorcizzate, in Germania undici tedeschi su cento dicono di credere alle streghe e in Francia cinquantasette persone su cento si rivolgono a chiaroveggenti e credono agli oroscopi.

Alcuni commentatori riducono tutto ciò a un atto di invidia nei confronti della scienza. In altre parole, sarebbe una scorciatoia. Le procedure scientifiche utilizzate dalla razionalità contemporanea sarebbero troppo complesse per l’uomo comune: non solo non potrebbe replicarle e ottenere risultati oggettivi, ma non potrebbe nemmeno conoscerle in tutti i loro dettagli teorici e operativi. Questa conoscenza è ora appannaggio di una piccolissima élite, che è diventata di fatto depositaria di un enorme potere e che detiene di fatto il futuro dell’umanità, se non altro perché può effettivamente provocarne l’annientamento.

Il potere della scienza – è stato osservato – è sotto gli occhi di tutti, ma le chiavi del potere – la competenza scientifica e il suo utilizzo – rimangono lontane dalle masse e dagli individui. Come la scienza e la tecnologia raggiungano risultati che stupiscono e spaventano il mondo intero rimane un mistero per l’umanità. La separazione dell’umanità dalle fonti del potere inizia a livelli apparentemente più semplici, ma, in questa situazione, la frustrazione è inevitabile e gli individui cercano un potere surrogato a quello che sfugge loro, avvolto nel mistero della complessità concettuale, del segreto militare.



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