Chi dice e chi tace by Chiara Valerio

Chi dice e chi tace by Chiara Valerio

autore:Chiara Valerio [Valerio, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sellerio editore Palermo
pubblicato: 2024-01-31T22:00:00+00:00


La mattina successiva ero tornata dal ferramenta, avevo parlato con Riccardo, mi ero fatta raccontare la sua versione, non avevo trovato l’occasione e nella notte me ne ero rimproverata. I genitori erano rimasti ad ascoltarlo.

Lea, io gli ho detto Sei biondo come una femmina, e quello mi ha tirato una bottiglia, all’altezza della faccia, io l’ho evitata e sono andato per dargli un pugno, che figura ci facevo con gli amici miei, e poi questi vengono qua e pensano che si possono portare le nostre ragazze.

Le ragazze decideranno per conto proprio.

No, decidono i soldi, questi c’hanno più soldi, e profumano come ricchioni pure se non lo sono.

Ma perché parli così?

Non ti voglio mancare di rispetto, Le’, ma tu sei una femmina anche se fai l’avvocato.

E che c’entra, lasciamo perdere, vai avanti.

Mi sono avvicinato e gli ho tirato un pugno, non è vero che non l’ho preso, però lui un po’ si è spostato, secondo me gli ho rotto lo zigomo.

Non gli hai rotto lo zigomo.

E tu pensi che quelli te lo dicono?, lo hai visto al funerale?, guarda che c’aveva la faccia gonfia.

No, non aveva la faccia gonfia.

Comunque, mentre mi preparavo a dargli un altro pugno, quello mi ha tirato una testata e mi ha spaccato il naso, poi mi hanno fermato altrimenti non si alzava più da terra.

Va bene, hai avuto la peggio.

Ti dico che hanno dovuto tenermi in tre altrimenti gli spaccavo tutto.

La madre gli aveva poggiato una mano sulla spalla e il padre, tossendo, gli aveva chiesto con una voce flebile di moderare i toni. Né il gesto né il richiamo erano serviti a niente.

Vittoria mi ha chiamato cretino.

Vittoria?

Eh, Vittoria, non ho capito da dove è uscita, come una furia, mi ha detto Sei un cretino, tu farai passare i guai ai tuoi genitori.

E poi?

Gli ho detto Zitta lesbica.

E come ti sei permesso?

Perché non è lesbica?, e lei come si è permessa di parlarmi con quel tono in mezzo agli amici miei e davanti a quei fighetti di Roma, poi mi ha allungato pure le mani in faccia e ho pensato che mi voleva menare, io però non meno le femmine, mai, manco quelle stronze, e manco quelle che non sanno stare al posto loro, così ho chiuso gli occhi e ho pensato che tanto lo schiaffo non mi faceva niente, e invece mi ha rimesso a posto il naso.

In che senso?

Mi ha preso il naso, lo ha stretto fortissimo, lo ha tirato, lo ha spostato, non lo so, qualcosa ha scrocchiato, e ho quasi smesso di sanguinare, poi si è avvicinata all’altro ragazzo, ha controllato se stava bene e se n’è andata, mi ha chiamato di nuovo cretino, se non era una donna la menavo, ma io le donne non le meno. Quando il naso ha smesso di sanguinare, ho pensato che era bello però, Le’, c’era il tramonto, tutto era giallo e arancione, sembrava una discoteca. Fa ridere una dell’età di nonna in discoteca, eh?

In ufficio, cercavo di smaltire il malumore



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