Chi E' Morto Alzi La Mano by Fred Vargas

Chi E' Morto Alzi La Mano by Fred Vargas

autore:Fred Vargas [Vargas, Fred]
Format: epub
pubblicato: 1995-01-03T22:00:00+00:00


Capitolo ventiquattresimo

Ma nonostante tutto, quando l'indomani mattina alle otto Vandoosler entrò in camera sua seguito da Leguennec, Marc fu preso dal panico.

«È ora,» gli disse il padrino. «Io devo scappare con Leguennec. Tu fai quello che hai fatto ieri, andrà tutto bene.»

E scomparve. Marc rimase nel letto inebetito, con la sensazione di essere sfuggito a un'imputazione per il rotto della cuffia. Il padrino non era mai stato incaricato di svegliarlo. Vandoosler il Vecchio stava perdendo la testa. No, non era questo. Nell'urgenza di accompagnare Leguennec, gli aveva fatto capire di riprendere la sorveglianza al posto suo. Leguennec non era al corrente di tutti i maneggi del padrino. Marc si alzò, si docciò e scese nel refettorio a pianterreno. In piedi da chissà che ora, Mathias sistemava dei ceppi nella cassa della legna. Solo lui poteva alzarsi all'alba quando nessuno glielo chiedeva. Marc, rintronato, si preparò un caffè bello forte.

«Sai perché Leguennec è venuto qui?» domandò.

«Perché non abbiamo il telefona,» rispose Mathias. «E allora lui è costretto a scomodarsi ogni volta che vuol parlare con tuo zio.»

«Questo l'ho capito. Ma perché così presto? Ti ha detto qualcosa?»

«Non una parola,» disse Mathias. «Aveva la faccia di un bretone preoccupato per l'annuncio di una tempesta, ma immagino che sia spesso così, anche senza tempesta. Mi ha fatto un piccolo cenno e si è infilato su per le scale. Mi pare di averlo sentito brontolare contro questa stamberga a quattro piani e senza telefono. Nient'altro.»

«Bisognerà aspettare,» disse Marc. «Quanto a me, devo riprendere la mia postazione alla finestra. C'è poco da stare allegri. Non so cos'abbia in mente, il vecchio. Donne, uomini, ombrelli, il postino, quell'omone di Georges Gosselin, non vedo passare altro.»

«E Alexandra,» disse Mathias.

«Tu come la trovi?» domandò Marc, esitante.

«Adorabile,» disse Mathias.

Soddisfatto e geloso, Marc sistemò la sua tazza e due fette di pane tagliate da Mathias su un vassoio, portò il tutto al secondo piano e trascinò uno sgabello fino alla finestra. Almeno non avrebbe passato la giornata in piedi.

Non pioveva, quel mattino. Una timida luce di giugno. Con un po' di fortuna, avrebbe fatto in tempo a vedere Lex che usciva per accompagnare suo figlio all'asilo. Sì, appena in tempo. Eccola, l'aria un po' addormentata e Cyrille per mano che, a quanto sembrava, aveva un sacco di cose da raccontarle. Come il giorno prima, non alzò la testa verso la topaia. E come il giorno prima, Marc si domandò perché avrebbe dovuto. Del resto era meglio così. Se l'avesse scorto immobile sullo sgabello, intento a mangiare pane imburrato con gli occhi sulla strada, non ne avrebbe certo ricavato una bella impressione. L'auto di Relivaux invece non si vedeva. Doveva essere uscito presto, quella mattina. Un onesto lavoratore o un assassino? Il padrino aveva detto che l'assassino era un professionista. E un professionista è un'altra cosa, molto più pericoloso di un balordo qualsiasi. Fa più paura. A Marc non sembrava che Relivaux avesse la stoffa del killer, e non lo temeva. Ecco, Mathias, per esempio, sarebbe stato perfetto. Grande, grosso, robusto,



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