Chiamami tentazione by Miss Black

Chiamami tentazione by Miss Black

autore:Miss Black [Black, Miss]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-10-09T16:00:00+00:00


7.

Il nostro balcone dava direttamente sul mare. Davanti a noi, diversi metri più in basso, c’era una piccola spiaggia bianca e una cala, entrambe proprietà dell’albergo.

Dato che Ellis aveva riservato una suite dovevamo dividere l’ultimo piano solo con un altro ospite. Da quando arrivammo era il tramonto ed era impossibile non volersi godere lo spettacolo degli ultimi raggi di sole sul mare, rossi, dalla terrazza.

Mi appoggiai al parapetto, incantata dalla vista. Intendiamoci, continuavo ad avere voglia di scopare, ma visto che Ellis era tutto carico supponevo che non sarebbe passato molto prima che la mia voglia venisse placata.

In effetti, Ellis arrivò poco dopo.

Mi circondò la vita con le braccia e si appoggiò alla mia schiena. Seguii con la punta di un dito la vena in rilievo sul suo avambraccio, fino alla mano.

«E sei nudo, mh?» chiesi, con un mezzo sorriso.

Lui mi fece sentire la sua erezione sul sedere. «Già» confermò. Mi tirò su il vestito e me lo sfilò dalla testa, per poi lasciarlo cadere sul pavimento della terrazza. L’aria era tiepida, il paesaggio meraviglioso, avevo un uomo arrapato alle spalle… sembrava tutto perfetto.

Ellis mi sganciò il reggiseno e si liberò anche di quello. Poi mi palpò le tette da dietro, strofinandomi l’uccello sulle natiche.

«A volte la vita non è malaccio, ti pare?» disse. Si piegò per baciarmi sul collo.

«A volte è proprio il massimo» confermai. «Suppongo che tu non abbia nessuna intenzione di rientrare?».

Lui mi accarezzò una natica, poi la palpò delicatamente. «No, ma mi sono informato, se può farti stare meglio».

«Cioè?».

Le sue dita scivolarono tra le mie natiche e afferrarono la parte esterna del plug, iniziando a muoverlo dolcemente.

Mi piegai un po’, sospirando di piacere.

«Cioè, nell’altra suite c’è un uomo adulto, da solo, e al momento è a cena».

Risi e ansimai nello stesso tempo. «Sei un organizzatore nato».

«Lo sono» ammise lui.

Iniziò a sfilarmi lentamente il plug e io, per forza di cose, cominciai a sgrillettarmi. Là dietro ero tesa, aperta, ma anche un po’ indolenzita. Parte della lubrificazione se n’era andata. E quel coso, uscendo, mi allargava ancora.

Dalla mia bocca uscivano dei gemiti sempre più sonori, il mio buchetto posteriore mi mandava lampi di piacere, la mia fichetta pulsava ed era sempre più bagnata… quando Ellis finì di tirare fuori il plug raggiunsi quasi l’orgasmo.

Là dietro ero tutta aperta, a quel punto.

Ellis mi lubrificò con un po’ dei miei stessi umori e me lo appoggiò dietro. Mi entrò dentro, finendo di allargarmi. Mi sentii piena del suo cazzo, sentii il suo peso e le sue dimensioni. Ne apprezzai la consistenza e la forma. Lo strinsi forte e sentii Ellis che ansimava.

«Ah, Dio…» mormorò, iniziando a muoversi.

Mi inarcai tutta, premendogli il sedere contro, e lasciai che il cielo viola della sera mi riempisse gli occhi. Ellis mi inculava con calma, prendendosi tutto il tempo, e i miei gemiti salivano sempre di più.

Sentii le sue labbra sulla schiena, le sue mani che si stringevano ai miei seni. Il suo cazzo si muoveva dentro di me, facendomi godere sempre più forte, sempre più incisivo e veloce.



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