Clima. Come evitare un disastro by Biil Gates

Clima. Come evitare un disastro by Biil Gates

autore:Biil Gates [Gates, Biil]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2021-04-14T22:00:00+00:00


Tutto quello che avete appena letto, e che definirei in senso ampio come attinente all’attività agricola, è responsabile di circa il settanta per cento delle emissioni dell’agricoltura, della silvicoltura e degli altri utilizzi della terra. Se dovessi riassumere l’altro trenta per cento in una parola, sarebbe “deforestazione”.

Secondo la Banca mondiale, dal 1990 il mondo ha perso quasi un milione e trecentomila chilometri quadrati di foreste.51 (Si tratta di un’area più grande del Sudafrica o del Perù, e rappresenta una riduzione complessiva del tre per cento circa.) La deforestazione ha un impatto immediato ed evidente (se gli alberi vengono bruciati, per esempio, sprigionano rapidamente tutta l’anidride carbonica che contengono), ma provoca anche danni più difficili da vedere. Quando si abbatte un albero, si disturba il suolo, e a quanto pare c’è molto carbonio accumulato nel terreno (ce n’è anzi di più nel suolo che nell’atmosfera e in tutti i vegetali sommati). Con la rimozione degli alberi, quel carbonio accumulato nel suolo si disperde nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica.

Sarebbe più semplice fermare la deforestazione se avvenisse ovunque per lo stesso motivo, ma purtroppo non è così. In Brasile, per esempio, negli ultimi decenni gran parte della distruzione della foresta pluviale amazzonica aveva lo scopo di liberare terreni da pascolo per il bestiame. (Le foreste brasiliane si sono ridotte del dieci per cento dal 1990.) E dal momento che il cibo è una merce globale, ciò che viene consumato in un paese può provocare dei cambiamenti nello sfruttamento della terra altrove. Con l’aumento nel consumo di carne a livello mondiale, la deforestazione in America Latina accelera. Più hamburger in qualunque posto significano meno alberi lì.

E tutte queste emissioni si accumulano rapidamente. Uno studio del World Resources Institute ha appurato che, se si tiene conto dei cambiamenti nell’utilizzo della terra, la dieta americana è responsabile di quasi altrettante emissioni di tutta l’energia usata dagli americani per la generazione di corrente elettrica, la produzione industriale, i trasporti e le costruzioni.52

In altre parti del mondo, la deforestazione non serve a produrre più hamburger e bistecche. In Africa, per esempio, ha lo scopo di sgombrare il terreno per coltivare cibo e combustibili per la popolazione crescente del continente. La Nigeria, che ha avuto uno dei tassi di deforestazione più alti al mondo, ha perso oltre il sessanta per cento delle proprie foreste dal 1990 ed è uno dei principali esportatori di carbonella, ottenuta con un processo di carbonizzazione della legna.

In Indonesia le foreste vengono invece abbattute per fare spazio ai palmeti, che forniscono l’olio di palma presente in una grande varietà di prodotti, dai popcorn dei cinema agli shampoo. È una delle ragioni principali per cui il paese è il quarto produttore di emissioni di gas serra a livello mondiale.53

Vorrei potervi parlare di qualche innovazione rivoluzionaria in grado di mettere al sicuro le foreste del pianeta. Ci sono alcuni approcci che saranno d’aiuto, come i sistemi avanzati di monitoraggio satellitare che renderanno più semplice scoprire gli abbattimenti e gli incendi delle foreste in atto e di calcolare poi l’entità del danno.



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