Codici by Pietro Rescigno & Fausto Caggia;

Codici by Pietro Rescigno & Fausto Caggia;

autore:Pietro Rescigno & Fausto Caggia; [Rescigno, Pietro & Caggia;, Fausto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 9788858104163
editore: edigita
pubblicato: 2013-01-15T00:00:00+00:00


I cent’anni del codice civile tedesco

Il 18 agosto 1896 Guglielmo II, imperatore tedesco e re di Prussia, promulgava il codice civile, quel codice che con una formula breve divenuta familiare chiamiamo il Bgb. Pubblicato nella Gazzetta ufficiale del Reich il 24 agosto, il codice era tuttavia destinato ad entrare in vigore il 1° gennaio del 1900. Una vacatio legis così lunga veniva spiegata, dal punto di vista politico, in modo estremamente semplice: si voleva favorire la conoscenza più ampia possibile del nuovo testo e, grazie all’opera dei primi commentatori, garantire un’interpretazione corretta e rispettosa delle intenzioni del legislatore. Ma vi era anche, nel rinviare di oltre tre anni l’entrata in vigore di un codice che realizzava l’unità del diritto privato dopo secoli di molteplicità delle fonti e di frammentazione del sistema, una precisa convinzione. L’emanazione di quel codice doveva assumere i caratteri di un evento «epocale», e perciò si giustificava la coincidenza della sua generale efficacia per tutti i cittadini del Reich con l’inizio di un secolo, e di un secolo che i progressi della tecnica e l’allargarsi della base sociale delle democrazie annunciavano e prefiguravano nel segno di promettenti aspettative e di grandi speranze.

La celebrazione del codice tedesco, senza enfasi ed anzi connotata da ammirevole discrezione del tono, va già registrando in Germania significativi contributi (e intanto in Italia, su iniziativa e per merito di Giorgio Cian, si è svolto un articolato convegno che del Bgb ha ripercorso la vicenda storica con particolare interesse a mettere in luce l’influenza esercitata sulla cultura italiana); ma la memoria e l’importanza del fatto hanno suscitato negli stessi giornali di opinione reazioni sensibili ed attente. La «Frankfurter Allgemeine Zeitung», sotto il titolo Cinque libertà per l’intero Reich, ha sottolineato il valore che assumevano allora, e che conservano per l’ordinamento dell’economia nell’epoca attuale, le libertà di associarsi, contrattuale, di disporre, matrimoniale, testamentaria, libertà su cui era fondato il codice civile tedesco che aprì il secolo nuovo.

Il senso e l’utilità di una codificazione possono apprezzarsi quando diviene frequente e diffusa la tendenza legislativa a moltiplicare e a disperdere in mille rivoli la disciplina dei rapporti sociali, e in particolare dei rapporti privati, attraverso una serie inarrestabile di leggi speciali; quando si manifesta o si constata una «vocazione» contraria a quel Beruf, assecondato o contestato, che nel secolo passato, dal Code Napoléon al Bgb, portò ad elaborare e a consolidare i grandi sistemi codificati.

Nella limitata esperienza del nostro paese abbiamo tratto occasione dai cinquant’anni del codice civile del 1942 per riflettere sul tema e per segnalare la notevole capacità di «tenuta» di un’opera legislativa, quella italiana, tecnicamente pregevole e rimasta sostanzialmente immune dalle contaminazioni autoritarie e dalle pericolose suggestioni della confusa ideologia corporativa. Se in taluni settori il necessario adeguamento ai principi costituzionali e le riforme richieste dall’evoluzione e dalle rivendicazioni del costume hanno modificato profondamente il tessuto del nostro codice (si pensi al diritto della famiglia e al diritto del lavoro, che del resto nelle codificazioni contemporanee assai spesso vengono staccati dal vecchio tronco del



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