Come difendersi dalle storie. La fabbrica del dubbio by Lele Rozza & Jacopo Angiuli

Come difendersi dalle storie. La fabbrica del dubbio by Lele Rozza & Jacopo Angiuli

autore:Lele Rozza & Jacopo Angiuli [Rozza, Lele & Angiuli, Jacopo]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Blonk
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


I Protocolli si adattavano perfettamente a questo nuovo antisemitismo politico, anche se non si trattò di un successo immediato. Nel 1903 furono pubblicati per la prima volta, in forma abbreviata, sul giornale russo «Znamja» (Il Vessillo). L’editore del giornale, Pavel Aleksandrovič Kruševan (Pavel Cruşeveanu), apparteneva al movimento delle Centurie Nere, il cui slogan era «Uccidete gli ebrei. Salvate la Russia». I Protocolli ricomparvero nel 1905 come appendice alla terza edizione di un libro pubblicato da un eccentrico fanatico religioso, Sergej Aleksandrovič Nilus. Nel corso del decennio seguente, l’autore ristampò il libro svariate volte, riservando sempre ai Protocolli il posto d’onore. Nonostante i suoi grandi sforzi, tuttavia, i Protocolli rimanevano in una relativa oscurità. Nel 1913, Nilus espresse così il proprio disappunto a un amico: «La più grande astuzia di Satana sta nel far negare non soltanto il suo influsso sulle cose di questo mondo, ma addirittura la sua stessa esistenza». Le cose mutarono in seguito alla Rivoluzione russa e alla prima guerra mondiale. Improvvisamente, i Protocolli apparvero come un testo profetico. Gli scritti dei Savi di Sion proliferarono prima in Russia, e poi nel resto del mondo11.

Ci cascarono anche giornali come il Times e altri, anche se a partire dal 1920 si cominciò ad avere qualche dubbio.

Alcuni storici mostrarono la totale inconsistenza del testo che finì nel dimenticatoio, ma l’oblio durò pochissimo: ci stiamo avviando verso l’ascesa del nazifascismo in Germania, e i Protocolli rappresentano uno splendido strumento di propaganda.

Hitler citerà i Protocolli e Henry Ford, autore de L’Ebreo internazionale (testo complottista contro gli ebrei) tutte le volte che ne avrà la possibilità, e il suo Mein Kampf ne parla come di un documento assolutamente veritiero. La storia di questo complotto avrà ancora molte cose da dire.

Il piano Kalergi

Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’élite al potere.

L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità12.

Secondo questo fantasioso piano, il fenomeno dell’immigrazione di massa, tutt’altro che spontaneo, mira a una sorta di olocausto dei popoli caucasici, in favore degli afrodiscendenti.

Un piano preparato a tavolino per distruggere il volto del vecchio continente.

Il complotto racconta di un gruppo, fondato a Vienna nel 1922 chiamato Paneuropa che mira all’instaurazione di un nuovo ordine mondiale, proprio a partire da una federazione di nazioni, guidata dagli Stati Uniti che, dopo la costituzione dell’Unione Europea, avrebbe costruito un governo planetario.

Dopo la seconda guerra mondiale, grazie all’intervento di Churchill e del New York Times il gruppo avrebbe ripreso vigore e avrebbe continuato le sue scorribande.

Tra coloro che anche in tempi recentissimi hanno citato il complotto della grande sostituzione abbiamo il ministro Salvini, il presidente di Regione Lombardia Fontana e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida.



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