Contro! by Sconosciuto

Contro! by Sconosciuto

autore:Sconosciuto [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Paper First
pubblicato: 2021-05-14T22:00:00+00:00


Non viviamo in un Paese normale

Cesare Previti, altro fondatore di Forza Italia, nonché storico avvocato del Caimano e ministro della Difesa nel primo governo Berlusconi, oggi non può più nemmeno esercitare la professione legale. È stato radiato dall’ordine degli avvocati dopo essere stato condannato in via definitiva per corruzione in atti giudiziari. Previti, utilizzando denari provenienti da un conto della Fininvest, corruppe il giudice Vittorio Meda per far sì che Mondadori finisse nelle mani di Berlusconi.

Previti è finito in galera e come lui Verdini, per anni grande consigliere di Berlusconi prima che si innamorasse politicamente di Matteo Renzi. Il 3 novembre del 2020 Verdini è stato condannato a sei anni e mezzo di carcere per bancarotta. Ma sono le vicende che riguardano direttamente Marcello Dell’Utri – e indirettamente Silvio Berlusconi – a rendere immorale il ritorno di B. al governo del Paese.

Tali vicende, verità storiche e processuali, in un Paese normale rappresenterebbero un divieto di accesso per Berlusconi nei palazzi istituzionali. In un Paese normale rappresenterebbero la sua fine politica e quella dei suoi bravi nonché un’insostenibile vergogna per chi ancora lo reputa un interlocutore. Ma noi non viviamo in un Paese normale. In quale altro Paese al mondo un condannato in via definitiva per frode fiscale, nonché finanziatore di Cosa nostra, frequentatore di noti criminali e oltretutto, ad oggi, indagato per strage, verrebbe ricevuto dal presidente del Consiglio incaricato?

Nel dicembre del 2017, a poche settimane dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, organizzai una riunione con il gruppo comunicazione del Movimento 5 Stelle in Parlamento. Dissi che, sebbene avessi deciso di non candidarmi, avrei dato il massimo in campagna elettorale per far arrivare più consensi possibile al Movimento. Ero diventato papà da poco e un tour in moto in solitaria non potevo più permettermelo. Sahra, la mia compagna, mi disse che voleva accompagnarmi. Prendemmo un camper, lo riempimmo di pannolini e partimmo. Quando insieme a Selena, Fabrizio, Andrea, Carlo, Daniele, Ivan ed Emiliano, ovvero il team che si sarebbe occupato di ogni aspetto del tour, iniziammo a definire le città dei comizi, io dissi che avremmo dovuto fare qualcosa di eclatante. Ci serviva un’idea per palesare l’immoralità, la pavidità e l’ipocrisia della gran parte della classe politica italiana.

Il 9 maggio del 2014 Marcello Dell’Utri venne condannato, in via definitiva, per aver, di fatto, contribuito agli scopi criminali di Cosa nostra. Il fondatore del partito del “nuovo miracolo italiano”, il braccio destro del quattro volte presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, probabilmente l’uomo del quale l’ex Cavaliere più si fidava, avendogli assegnato qualsiasi compito – dalla supervisione dei lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, all’organizzazione del partito, passando per la presidenza di Publitalia, la concessionaria esclusiva per la raccolta pubblicitaria del gruppo Mediaset, ovvero la gallina dalle uova d’oro dell’impero berlusconiano – non solo era un ottimo amico della mafia, ma aveva operato per il suo rafforzamento. I suoi contatti, le sue azioni, la sua capacità relazionale avevano irrobustito Cosa nostra, l’organizzazione criminale che fece saltare in aria Falcone e Borsellino.



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