Cose che non abbiamo mai superato. Things we never got over by Lucy Score

autore:Lucy Score
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822771155
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-07-26T00:00:00+00:00

Sloane: Sì. Ha anche detto che l’insegnante ci è andata giù piuttosto pesante con Way negli ultimi due giorni.

Io: Cosa intendi?

Sloane: Chloe ha detto che la signora Felch è cattiva con Waylay. Le urla davanti a tutta la classe. Fa “strani” commenti su sua mamma. Chloe e Nina sono finite nei guai per averla difesa.

Io: Grazie per avermelo detto.

Sloane: Andrai a fare la mamma orsa con una maestra elementare, vero?

Misi in tasca il telefono. «Detesto dovervi fare questo ragazze, ma devo andare a scuola di Waylay».

«Way è nei guai?», domandò Fi.

«No, ma la signora Felch sta per esserlo. Vi spiace coprirmi finché non torno?».

Silver alzò lo sguardo dal cuscinetto riscaldante che si stava appiccicando sopra lo stomaco. «Ti copro se mi porti uno di quei brezel ricoperti di caramello di quel posto vicino alla scuola».

Lo sguardo di Fi si illuminò. «Ooooh! Portane due!».

«Meglio fare tre», rettificò Silver. «Max sarà qui alle quattro e mezza ed è al secondo giorno di Marchese».

«Tre brezel ricoperti di caramello. D’accordo», dissi, slacciandomi il grembiule e afferrando la borsa. «Sicure che non vi dispiace coprirmi?».

Fi fece un gesto di sufficienza. «Le prime due ore dopo l’apertura sono sempre lente. E Knox non sarà qui con noi ragazze nel bel mezzo della “settimana dello squalo”».

«Settimana dello squalo?».

Indicò il Buscofan e i brownie.

«Oh, giusto. Quella “settimana dello squalo”. Grazie di coprirmi!». Soffiai loro un bacio e mi diressi verso la porta.

La scuola era a meno di due isolati da lì, perciò andai a piedi. Ciò mi diede il tempo di sbollire un bel po’ di rabbia. Ero davvero stufa della gente che pensava di poter giudicare qualcuno in base ai comportamenti della sua famiglia. Avevo vissuto per tutta la vita all’ombra delle malefatte di Tina e non sopportavo il fatto che Waylay stesse affrontando lo stesso tipo di problema.

Era solo una ragazzina. Doveva fare dei pigiama party, giocare e mangiare schifezze di nascosto, non avere a che fare con le conseguenze della reputazione di sua madre.

Quel che era peggio, era che non si fidava abbastanza di me per dirmi che stava avendo problemi con un’insegnante. Come potevo risolvere un problema se non sapevo che esisteva?

La scuola elementare di Knockemout era un basso edificio in mattoni al centro della città. C’era il classico cortile con i giochi in legno sulla destra e un lungo vialetto d’ingresso dove ogni giorno gli autobus facevano scendere e salire i bambini.

La giornata di scuola era già finita, ma speravo di poter beccare la signora Felch nell’edificio.

Le porte d’ingresso erano ancora tenute aperte per l’esodo di massa degli studenti, perciò entrai. C’era odore di lucido per pavimenti e disinfettante. Era appena la prima settimana di scuola, ma le bacheche fuori dalle aule erano già piene di disegni. Tranne quella dell’aula 303. Quella bacheca era vuota, fatta eccezione per un calendario con su un conto alla rovescia e un foglio di carta col nome “signora Felch”.

Non l’avevo incontrata durante la riunione scolastica per il rientro a scuola. Era malata, e io avevo trascorso la maggior parte di quell’ora a rammentare con gentilezza a genitori e staff che non ero mia sorella.

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