Cronache dell'età del bronzo 4 - La tomba nel deserto by Michelle Paver

Cronache dell'età del bronzo 4 - La tomba nel deserto by Michelle Paver

autore:Michelle Paver [Paver, Michelle]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788852068263
editore: Mondadori
pubblicato: 2016-04-28T16:00:00+00:00


16

«Il tempo stringe» disse Telamon a Meritamen, la giovane moglie dell’Hati-aa «e tu non hai ancora trovato il pugnale.»

«Ma lo troverò presto» rispose lei in un sussurro.

«Che intendi dire?»

Uno schiavo avanzò barcollando tra loro, carico di un grosso mazzo di fiordalisi azzurri e papaveri scarlatti e seguito da tre ancelle che reggevano cesti colmi di pani. O, per lo meno, Telamon immaginò che fossero pani. Ciascuno aveva infatti la forma di una mucca, con il manto pezzato di datteri sminuzzati e grandi occhi fatti di mandorle tostate.

“Questa gente decora tutto” pensò disgustato “persino il pane.” Poi aggiunse a voce alta: «Dimmi che sta succedendo e smetti di nasconderti dietro questa facciata».

Il suo tono di voce aggressivo fece sussultare la giovane. Dietro di lei, la sorellina strinse forte tra le braccia il gatto. «Non mi sto nascondendo» ribatté gelida «ma domani ha inizio l’heb e noi della casa dell’Hati-aa dobbiamo fare la nostra parte. Ho molte cose di cui occuparmi...» Con un cenno della mano indicò il cortile brulicante di servitori: barbieri, artigiani che disponevano tutt’intorno drappi di lino o intrecciavano ghirlande, musicisti.

“Quanta gente inutile” pensò Telamon con disprezzo. “Mi chiedo perché si debbano tenere degli schiavi solo per farli suonare.” Con suo grande stupore, Meritamen gli voltò le spalle e impartì alcuni ordini. Come osava, quella ragazza, ignorare un guerriero della Casa di Koronos?

Si sentì ribollire di rabbia. Era in balia delle donne... In quel momento si trovava là solo perché Alecto gli aveva detto che, forse, poteva spremere da Meritamen più di quanto ne avesse cavato lei. “Ho fatto tutto quello che potevo con quella ragazza” aveva sbadigliato. “Ora è il tuo turno, nipote.” Tipico di Alecto, pensare di potergli dare degli ordini! E, adesso, quella Meritamen che gli voltava le spalle con noncuranza...

«Non ho finito» ringhiò. Con un gesto del capo, le intimò di seguirlo: un insulto deliberato che la fece arrossire.

«Ascoltami» disse, raggiunto un angolo appartato del giardino. «Sai bene che potrei costringerti a fare ciò che voglio. E guardami, quando ti parlo!»

Con riluttanza, la fanciulla obbedì. Gli occhi scuri erano truccati di nero, le palpebre dipinte di un verde brillante... Proprio come le statue delle dee che si ergevano fuori dal Tempio, pensò il giovane con una punta di disagio.

«Sono stato paziente» continuò abbassando la voce. «Su tua richiesta, ho addirittura ormeggiato la nave dietro all’isola sul Fiume, affinché la sua vista non offendesse gli dei dell’Egitto. E l’ho fatto solo perché hai promesso di ritrovare il mio pugnale.»

«Cosa che farò» rispose lei.

«Ti ho dato tempo fino al Giorno della Prima Goccia» proseguì Telamon. «Ovvero, tra due giorni. Se, per quella data, non lo stringerò in pugno, il Perao verrà informato che la colpevole sei tu. Farò in modo che la vostra famiglia sia privata di ogni potere, distrutta, e che il vostro nome sia cancellato per sempre. Non credi che sia in grado di farlo?»

«No» rispose lei con uno sguardo colmo di gelida avversione. «Ora, però, ti prego... Devo prepararmi per prendere posto nell’heb...»

«Non m’importa



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