da Wenling by Gemma Ruiz Palà

autore:Gemma Ruiz Palà [Palà, Gemma Ruiz]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Voland
pubblicato: 2023-11-09T23:00:00+00:00

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Questo è l’interruttore, questo il generatore, questo il conduttore e guarda: elettricità! Il bambino viene ad abbagliarmi con la sua creazione. Wow, hai fatto un circuito fichissimo, Haitao! Quando lo mostrerai a tua madre rimarrà a bocca aperta! Lo ha già visto... Mi riprende dalle mani il suo capolavoro e se ne va tutto soddisfatto in cerca di altra fama. Wenling è già... Yang non mi lascia nemmeno finire di formulare il pensiero e mi saluta con: Wenling già tornata, viene quindici minuti. Mi ha preso alla sprovvista e me lo legge in faccia. Per fortuna non può leggermi nella mente.

Nomi, aggettivi, articoli, avverbi e interiezioni vorticano all’impazzata per organizzarsi in una combinazione vincente. Per farle delle condoglianze che non suonino finte. E per ora non ci riesco, nessuna sequenza di parole è esente da convenzioni ipocrite. Per stemperare il nervosismo mi strappo tutti i capelli bianchi che posso e dallo specchio controllo la porta. Per vedere se entra Wenling. E non sapendo più cosa fare per nascondere l’ansia, cambio scenario. Mi dirigo verso il retrobottega ed entro in bagno. La perdita non c’è più. Il coperchio dello sciacquone è al suo posto e la pozzanghera è sparita. E oggi che il water non dà di matto, ci devo trovare quella roba gialla. E sbatto la porta senza volere e per poco non rompo tutto.

Sono di spalle. Madre e figlia nello stanzino antistante la cucina. Era già dentro... Wenling le disfa la treccia e le districa i capelli con le dita a mo’ di pettine. Una passata, un’altra e un’altra ancora... Arduo non rimanere incantati. La testa di Haijun riceve quella carezza con immenso piacere. Il corpo di Wenling dedito alla ripetizione di quel movimento. La sua dolcezza. Che differenza con la forza sempre in difesa. Creano una melodia senza suoni... Non me ne andrei. Ma sparisco in punta di piedi. Disturbare un simile pas à deux sarebbe stato un crimine.

Trovo anche che in parte lo sia, che non possano andare avanti finché il cuore non gli dica basta. Tra un attimo suonerà la sveglia, i quindici minuti annunciati da Yang stanno per finire. Che non sia per causa mia.

Prendo la giacca dall’attaccapanni e mentre mi infilo lo zaino sulle spalle pronta a svignarmela, una mano me lo afferra. Wenling viene adesso! mi fa Yang con il tono di chi si arrabbia in anticipo nel caso ti arrabbiassi tu. Lo rassicuro imitando il suo modo di parlare: Tranquillo, tranquillo, non voglio disturbare, vengo un altro giorno. Ma non lo tranquillizzo affatto e insiste. No, Wenling esce ora, tu no giacca, tu siede, mi ordina brandendo il pennello per i colpi di sole. Chi ha il coraggio di contraddirlo?

Di materiale per approfittare dell’occasione e buttare giù qualche appunto ne troverei, ma non ci sto con la testa. Ho il battito accelerato, non so ancora cosa dirle ed è già qui: Wenling attraversa il locale. Me la nasconde alla vista la pila di asciugamani puliti che deve mettere a posto, ma intravedo che è cambiata.

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