Dangerous Game (Darklove) (Italian Edition) by Alice Steward

autore:Alice Steward [Steward, Alice]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788833661599
editore: PubMe
pubblicato: 2018-10-23T22:00:00+00:00

CAPITOLO IX

Queen

Sono triste.

Dopo un pomeriggio frenetico a controllare, insieme a Jason, tutti i sistemi di sicurezza dello yacht, mi sono ritirata in cabina a rimuginare sul da farsi.

Il boss ha deciso di muovere verso il porto di Glasgow e io ho il compito di seguirlo e proteggerlo, ovvero proteggere quello che lui possiede.

Ho provato a contattare la base per informarmi sul termine della missione, ma non mi è stata data una risposta.

Sono stanca e voglio tornare a casa.

Vivo in un attico di Manhattan, in un antico palazzo sull’Upper West Side.

Mi piace, è piccolo e accogliente. È il mio porto sicuro. Quando torno da ogni missione sono solita trascorrervi i giorni a mangiare e dormire, vestita solo di shorts e canotta. In quei momenti sento la necessità di distendere i pensieri, fare tabula rasa dello schifo che di volta in volta sono costretta a vedere, sentire, subire.

Raggiungo il ponte superiore portandomi dietro una bottiglia di Cristal.

Non ho niente da festeggiare, intendiamoci, ma sento il bisogno di bere e attenuare quella dannata sensazione di vuoto che, a tratti, mi afferra e tenta di portarmi giù nell’abisso.

Posso permettermelo: a meno che non avvenga un abbordaggio o un attacco a opera di elicotteri super tecnologici, la situazione è sotto controllo.

Accendo la Jacuzzi e mi immergo fra le bollicine.

Sono nuda, ma sono le due di notte e so per certo che non salirà nessuno.

L’acqua tiepida mi solletica dolcemente il corpo e mi sommerge come l’abbraccio amoroso di una madre.

Riempio il calice fino all’orlo e lo bevo d’un fiato.

L’alcol mi brucia la gola facendomi lacrimare.

Poggio la testa contro il bordo della vasca e chiudo gli occhi.

Mamma come si chiama quella medicina?

Si chiama morfina, tesoro.

E serve a farti guarire, vero?

Sì, Queen, serve a farmi guarire.

Avverto una presenza.

So chi è.

Mi tampina da questa mattina.

Siede accanto a me e vuole parlare. Non gli rispondo.

Questa notte mi trovo in quella fase in cui non ho voglia di scambiare due chiacchiere, sono solo pervasa dal prepotente desiderio di lasciar scivolare via le mille maschere che quotidianamente sono costretta a indossare.

Non insiste, credo sia triste anche lui.

Continuo a bere.

Poi inaspettatamente lui si alza a si allontana. E io invece voglio che rimanga, non voglio che mi lasci sola.

Incredibilmente realizzo che il mio nemico numero uno, è anche l’unica persona che sia riuscita a sfiorarmi nell’intimo.

Farfuglio qualcosa sulle donne che gli piacciono e lui mi sorprende dicendo che va a puttane.

Vabbè lui parla di escort, ma sempre puttane sono.

Io scoppio a ridere e lui va fuori di testa ed entra vestito nella vasca.

È così che comincia la notte più strana e devastante della mia vita.

Altro che missioni pericolose: la vita ti scova nei posti più impensati e può capitarti di tutto.

Sollevo lo sguardo su di lui. Ha uno scintillio pericoloso nello sguardo.

«Spogliati e bevi con me» gli dico cercando di intuirne le intenzioni.

«È dalla prima volta che ti ho vista che mi chiedo cosa ci sia in te che mi attrae così tanto» dice a denti stretti, fissandomi.

Ha gli occhi lucidi e le labbra strette per la rabbia.

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