Dante per manager by Enrico Cerni

Dante per manager by Enrico Cerni

autore:Enrico Cerni [Cerni Enrico]
La lingua: ita
Format: epub
editore: IlSole24Ore
pubblicato: 2021-11-13T23:00:00+00:00


La struttura del Purgatorio

Il Purgatorio non sta sottoterra, dove invece era scavato il regno dei dannati a tempo indeterminato: alla fine dell’Inferno, Dante e il suo mentor Virgilio escono a riveder le stelle e si ritrovano nel chiaro mondo. Il Purgatorio immaginato da Dante è una montagna, una curva gaussiana collocata sulla superficie della terra sferica, dalla parte opposta della città di Gerusalemme, nell’emisfero australe. Tutto attorno, uno sterminato oceano, impenetrabile al passaggio dei viventi. E non è detto, sia precisato per inciso, se quell’oceano, quel tremolante suol marino, sia o meno blu, come la strategia di Kim e Mauborgne. Se sia blu ocean, dunque, non è noto: quel che è certo è che il cielo è azzurro, dolce color d’orïental zaffiro.

Com’è nata la montagna? La sua origine è connessa con la nascita dell’Inferno: Dio ha punito Lucifero, angelo-leader ribelle, per la sua superbia, facendolo cadere dai cieli. Il suo piombare in giù ha generato la voragine infernale, facendo fuggire dal suo contatto la terra inorridita, fino a formare la gaussiana del Purgatorio.

La forma cava dell’Inferno è quindi la matrice di un calco che ha più o meno la forma del Purgatorio: il profilo di un panettone o, se preferisci, di curva che rappresenta una funzione di momenti di crescita molto intensa, poi di una fase di rallentamento e infine di una velocissima decrescita. Ecco il Purgatorio inventato da Dante. Ecco la mappa su cui può scrivere le sue lezioni di alpinismo etico.

Nella parte bassa della montagna il pioniere Dante si immagina l’Antipurgatorio, una sorta di anticamera, un luogo di attesa in cui stanno in aspettativa i morti che non sono ancora degni di entrare nel Purgatorio propriamente detto (gli spiriti che hanno tardato a pentirsi, i negligenti e gli scomunicati).

Poi il poeta descrive il Purgatorio in sé: sette cerchi (o cornici) sovrapposti, la cui circonferenza diminuisce a mano a mano che si raggiunge la vetta. Le anime purgano lì i sette peccati capitali del management: nell’ordine – un ordine decrescente di gravità – orgoglio, invidia, collera, demotivazione, avarizia, gola di incarichi ed eccessi.

I penitenti di ciascuna cornice sono puniti con pene materiali, secondo la legge del contrappasso (pene che corrispondono per analogia o per opposizione al genere di peccato commesso in vita). Ma al contempo vedono o ascoltano esempi del peccato che stanno espiando e della virtù contraria al loro peccato.

L’ordinamento morale del Purgatorio non si fonda, come nell’Inferno, sul peccato effettivamente compiuto, quanto sulla tendenza a esso. Questo discende dalla dottrina di San Tommaso, che distingue due tipi di amore: in tutti gli esseri umani esiste un amore “naturale” e un amore “d’animo”, istintivo e soggettivo, proprio della volontà di ciascuno. Dante ce lo spiega con profondità nel canto diciassettesimo della seconda cantica.

Il primo amore, quello naturale, non sbaglia mai, è infallibile perché opera diretta di Dio. Il secondo tipo d’amore, quello d’elezione, proprio perché implica la volontà umana, è necessariamente soggetto all’errore e al vizio. L’amore d’animo può indurre in errore in tre maniere: per malo obietto,



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.