Dark Love by Kresley Cole

Dark Love by Kresley Cole

autore:Kresley Cole [Cole, Kresley]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


19

Emma aveva ancora i brividi al solo pensiero di ciò che aveva visto durante l'attacco dei vampiri.

Ora sapeva, per sua sfortuna, che aspetto aveva Lachlain quando si trasformava. Era stato come se l'immagine traballante di un proiettore, guizzando su di lui, avesse illuminato qualcosa di selvaggio e brutale, che l'aveva scrutata come se lei gli appartenesse.

E ora lei si trovava nel suo letto.

«Emma, ciò che hai visto la scorsa notte, quello non sono io.» La luce del fuoco proiettava le ombre sul volto di lui, facendole tornare quel ricordo. «E solo una piccola parte di me, e posso controllarla.»

«Controllarla?» chiese lei. Annuì lentamente. «Quindi attaccarmi nel campo e nell'hotel a Parigi era una cosa volontaria? Volevi strangolarmi?»

Le sembrò che l'uomo soffocasse un sussulto. «È meglio che ti spieghi alcune cose. Sai che sono stato prigioniero dell'orda, ma non sai ancora che sono stato torturato. Il mio comportamento e il mio modo di pensare ne sono in parte la conseguenza.»

Aveva capito che era stato torturato, ma non sapeva come. «Cosa ti hanno fatto?»

L'uomo si mostrò cauto. «Preferisco non farti conoscere i dettagli. Perché non mi hai detto che sei per metà valchiria?»

«Che differenza fa? Sono pur sempre un vampiro, e le mie zie continuano a essere tue nemiche.»

«No, non lo sono» insisté. «Tra i miei nemici non ci sono le piccole donne fatate che vivono in un altro continente.»

Quel tono sbrigativo la fece soffrire come se avesse ammesso di essere loro nemico. «Quando arriverà Annika?»

Lachlain socchiuse gli occhi. «Mi hai promesso di rimanere con me fino alla luna piena.»

Emma sospirò. «Non hai... non sta venendo a prendermi?»

«Non ora.»

Rimase a bocca aperta per lo stupore. «Incredibile! Visto che vieni dal passato, ti metterò al corrente di qualche regola. La prima è che quando Emma rimane quasi vittima dei vampiri, riceve dal suo compagno di gioco lykae la carta per uscire di prigione.» Sollevò due dita. «L'altra regola? Ora che le mie zie sanno cosa sei, ti uccideranno se non mi farai tornare alla congrega immediatamente. La cosa migliore che puoi fare è lasciarmi andare il prima possibile.»

«Se riusciranno a trovare questo posto, potranno provarci.»

Emma sentì il labbro inferiore che le tremava, aveva capito quanto fosse deciso Lachlain. «Vuoi tenermi lontana dalla mia famiglia proprio quando ne ho più bisogno?» Una calda lacrima le scese giù per la guancia. Prima, quell'immagine lo avrebbe disgustato. Ora invece sembrava... tormentato, mentre si allungava prontamente per asciugargliela.

«Vuoi tornare a casa e lo farai, ma tra qualche giorno.»

Senza preoccuparsi di nascondere la propria frustrazione, gli domandò: «Che differenza fa per te qualche giorno in meno?»

«E per te?»

Strinse i denti, combatté contro l'esasperazione e le lacrime inutili.

Le appoggiò le mani sul volto, accarezzandole la guancia con il pollice. Con una voce roca e intenerita le disse: «Ragazzina, se ti avrò per così poco tempo, preferirei non litigare con te. Lascia che ti mostri Kinevane.» Si alzò per scostare le spesse tende, aprendole completamente, e poi tornò da lei. Anche se Emma si irrigidì e lo evitò, lui la prese in braccio, facendole attraversare la stanza spaziosa diretto al balcone.



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