Dark water by Koij Suzuki

Dark water by Koij Suzuki

autore:Koij Suzuki [Suzuki, Koij]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:20:21+00:00


ALLA DERIVA

I

Come una cascata bianca, la burrasca passò sopra il Wakashio VII, un peschereccio d’altura carico di tonni, per poi allontanarsi in direzione sud lasciando dietro di sé un arcobaleno che, come un arco di trionfo, sembrò dare il benvenuto alla barca di ritorno verso il porto di partenza. Solo un paio di ore prima, erano passati al largo delle isole Ogasawara e ben presto, proseguendo nel loro viaggio verso nord, avrebbero visto comparire il profilo di Torishima. Spingendosi ancora più a nord, avrebbero infine raggiunto Hachijo-jima. Kazuo Shiraishi cominciò a provare un crescente senso di sollievo, come se fossero già tornati a casa.

Mentre stava di vedetta sul ponte di comando, si rese conto a poco a po-co che quel viaggio per mare, durato un anno, stava finalmente per terminare. Per lui era la terza volta, eppure si sentiva più felice di quando era tornato dal suo primo viaggio. Dipendeva senza dubbio dal lungo periodo di riposo che lo separava dalla prossima partenza.

Al ritorno dal suo secondo viaggio, sette anni prima, Kazuo aveva trovato lavoro come supervisore presso uno stabilimento per la lavorazione del pesce. Il suo compito era quello di suddividere il tonno in base alla categoria. A quel secondo viaggio erano legati ricordi poco piacevoli; in particolare, era rimasto contrariato dal malumore imperante tra i membri dell’equipaggio. Così, muovendosi con discrezione, aveva cercato un impiego a terra.

Pur essendo un ingegnere qualificato, per cinque anni aveva continuato a lavorare presso lo stabilimento Wakashio, rifiutando ostinatamente qualsiasi possibilità di tornare in mare.

Poi, due anni prima, mentre si trovava alla guida del furgoncino azienda-le diretto a Tokyo, era rimasto imbottigliato nel traffico. Letteralmente circondato dai camion, era stato colto da un attacco di claustrofobia. In quel preciso istante aveva capito di non essere fatto per la vita a terra. Lui apparteneva al mare e ai suoi spazi infiniti. Spesso, per descrivere un tramonto in mare, Kazuo allargava le braccia a disegnare un cerchio; ma nemmeno quel gesto era in grado di rendere appieno la grandiosità di un simile spettacolo. Ogni volta che, bloccato nel traffico, ripensava a uno di quei paesaggi marini, la bellezza della scena gli sembrava sempre più struggen-te. Com’era silenzioso il mare in confronto a quel baccano assordante! Avvertendo di nuovo il richiamo del mare come se fosse la prima volta, Kazuo aveva deciso che era giunto il momento di prendere il largo per la terza volta e aveva contattato la compagnia.

Si era imbarcato come aiuto ingegnere. Era stato un bel viaggio: grazie alla carriera di tutto rispetto che aveva alle spalle, i suoi compagni lo con-sideravano un vero marinaio. Questa volta, non c’era nessuno che lo trattava da mozzo inesperto e a bordo non si erano create fazioni rivali. Il Wakashio VII aveva portato a termine con successo la missione nel Pacifico del Sud e ora aveva la stiva frigorifera stracolma di grossi tonni pinna az-zurra. Per di più, non avevano mai incontrato condizioni tali da trovarsi in pericolo di vita. Tutto si era svolto come programmato.



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