Democrazia miope by Jan Zielonka

Democrazia miope by Jan Zielonka

autore:Jan Zielonka
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Tempi Nuovi
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-06-15T00:00:00+00:00


I barbari alle porte

La migrazione è uno dei temi politici più scottanti fra quelli legati alla gestione dello spazio globale. Politici come l’ungherese Viktor Orbán o l’italiano Matteo Salvini dichiarano che «i trafficanti di esseri umani» sono i principali responsabili delle migrazioni e accusano le ONG che cercano di aiutare i migranti di essere loro complici. Ma la migrazione non è orchestrata dalle ONG e dai trafficanti; è primariamente causata da guerre e povertà – di cui sono in gran parte responsabili gli Stati. Secondo i dati ufficiali delle Nazioni Unite, la guerra in Siria ha costretto 6,6 milioni di siriani a lasciare il loro paese, e ho già citato i milioni di persone messi in fuga dall’attacco russo all’Ucraina31.

Naturalmente, la guerra in Siria ha molti ‘padri’, a cominciare dal presidente Bashar al-Assad. Ma occorre dire che le confuse politiche adottate nei confronti della Siria da Stati democratici come la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti non hanno facilitato la situazione. Infatti, il caso siriano mostra che tanto gli interventi esterni quanto il non-intervento possono avere effetti dannosi32. I casi dell’Afghanistan, della Iugoslavia, dell’Iraq, del Sudan, dell’Ucraina e della Libia mostrano un legame simile fra guerra, interventi stranieri e migrazione33. In ognuno di questi casi, si può discutere della legittimità e della saggezza degli interventi stranieri, ma il legame fra guerra e migrazione è indubbio.

Insieme alla politica estera, anche molte scelte di politica interna aiutano a spiegare perché le migrazioni appaiano così mal gestite dagli Stati. La politica liberale del multiculturalismo è stata criticata specialmente nel contesto dell’integrazione ‘fallita’ delle comunità islamiche nelle società occidentali. In alcuni paesi, i governi sono stati criticati per non essere stati capaci di far adottare i valori locali alle minoranze illiberali; in altri casi, i governi sono stati accusati di non aver saputo ‘fortificare’ le culture nazionali locali, permettendo che ‘scomparissero’ sotto la pressione di minoranze etniche privilegiate34.

Anche le politiche economiche degli Stati sono state criticate per non aver risposto in modo adeguato alla questione migratoria. Si indicano varie forme di sfruttamento ‘post-coloniale’ come causa di povertà e ‘fughe di cervelli’ in varie parti del mondo, inclusa l’Europa. Gli investimenti nei paesi di partenza dei migranti sono stati generalmente scarsi e le politiche di aiuto economico hanno affrontato il problema della povertà soltanto ai livelli più superficiali35. Mentre gli Stati, sotto la pressione delle grandi corporazioni economiche, possono essere stati lieti di attrarre migranti stranieri, possono essere hanno fatto poco per proteggere la popolazione locale dall’impatto su ospedali e scuole già sovraffollati generato dall’arrivo di un alto numero di immigrati. Se si aggiunge che i nuovi lavoratori sono spesso ben preparati e disponibili a lavorare per salari più bassi, si comprende la facilità con cui emergono conflitti tra forza lavoro straniera e locale, e il loro ruolo nella crescita della xenofobia.

Il Regno Unito ci offre, in questo caso, un buon esempio. Dopo l’allargamento dell’UE del 2004, il governo britannico decise di aprire completamente le proprie frontiere ai



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