Dietro alte mura by Miss Black

Dietro alte mura by Miss Black

autore:Miss Black [black, miss]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Miss Black
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6.

Quel pomeriggio presi un appuntamento con l’Onorevole Petrus, della Curia. Ci conoscevamo da molti anni, anche se la conoscenza non si era mai trasformata in amicizia a causa del suo altissimo incarico.

Comunque eravamo abbastanza intimi e stimavamo l’uno il lavoro dell’altro.

Mi ricevette nel suo studio alle quattro del pomeriggio, nonostante fosse un giorno festivo e senza farmi fare nemmeno un secondo di anticamera. Questo era il segno di quanto tenesse al progetto, non di quanto fossimo in buoni rapporti.

L’imponente edificio della Curia, quel pomeriggio era deserto e un po’ lugubre, con le bocche degli hangar quasi tutte chiuse e le alte trifore schermate.

«Ciao Anna» mi salutò, tendendomi la sua zampona. «Mi stai facendo preoccupare con questo bisogno urgente di… ehi, ma che cosa hai fatto alla faccia?». Solo in quel momento aveva notato le mie abrasioni.

«Oh, no…» gemette. «Dimmi che non è stato lui…»

Risi appena. «No, non è stato lui, tranquillo».

Petrus mi lanciò un’occhiata strana, come se non fosse sicuro che dicessi la varità. Cominciavamo bene!

«Ieri sera mi hanno rapinata. Questo è un regalino dei due ladri».

«Mio Dio, mi dispiace… vieni, sediamoci» mi invitò con un gesto. «C’è qualche possibilità che li prendano?».

Mi accomodai su una poltroncina di pelle, mentre lui si sedeva su quella accanto.

«Non credo» dissi, scuotendo la testa. «Ma non è proprio per questo che sono qui».

Lui rimase in silenzio, aspettando il resto.

«Voglio mollare DeVrai» dichiarai.

Petrus sospirò. Dato che era un omone, i suoi grandi polmoni contenevano una considerevole quantità d’aria e io sentii lo sbuffo all’odore di tabacco da pipa fin dalla mia poltrona.

«Perché?» chiese, in tono rassegnato «È così insopportabile? Mi sembrava che le cose stessero andando bene».

«Oh, stanno andando bene, in un certo senso. E non è troppo insopportabile. Ho avuto lavorato su persone molto meno accomodanti, se è questo che vuoi sapere. Ma non ce la faccio più ad accudirlo».

Petrus inarcò un sopracciglio cespuglioso.

Mi guardai le mani.

«Questa cosa della rapina è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono venuta via dalla festa in cui ero perché il mattino dopo dovevo svegliarmi abbastanza presto per controllare che DeVrai stesse bene. Ero da sola e, cavolo… ho creduto che mi avrebbero ammazzata. Mi sono presa una strizza incredibile».

«Immagino».

«Non posso muovermi da casa, capisci? Se fossi stata con Inton…»

«Inton è in missione, ora?» chiese lui. Lo conosceva da parecchio tempo, e con lui, sì, era amico.

«Già. In un sanatorio del sud».

Petrus sorrise appena. «Che personaggio eccezionale… ce ne vorrebbero di più come lui. Salutamelo, quando lo senti».

Se voleva farmi sentire una merda quello era il modo giusto. Annuii, ansiosa di riportare la conversazione su un terreno meno impervio.

«Insomma, non ce la faccio più. Sono praticamente prigioniera come DeVrai. Non fa bene neppure al lavoro che sto facendo con lui. Suppongo che tu abbia visto i miei rapporti».

Lo sguardo solitamente aperto di Petrus si fece cauto. «Naturalmente» confermò.

Ancora non avevo del tutto chiaro di che cosa volesse ottenere la Curia da DeVrai. Aveva delle informazioni che gli interessavano, questo era certo, ma l’ipnoimmersione non



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.