Dispacci by Michael Herr

autore:Michael Herr [Herr, Michael]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: History, Military, Vietnam War, Literary Collections, General
ISBN: 9788875200121
Google: Dfo4AAAACAAJ
Amazon: 8875200122
editore: Alet Edizioni
pubblicato: 2005-06-14T22:00:00+00:00

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Ai più alti livelli del comando la situazione di Khe Sanh era vista con grande ottimismo, il tipo di ottimismo che ci aveva accompagnato per tutto il Tet, sorridenti in mezzo al macello più totale. Questo aveva creato spesso malintesi tra la stampa e gli ufficiali superiori dei marines, specialmente quando aveva fatto si che gravi perdite fossero annunciate come lievi, che assalti e imboscate venissero descritti come mosse tattiche temporanee, e il tempo più

schifoso fosse definito bello e persino eccellente. E' dura trovarsi lì nel caldo clima costiero di Danang e sentirsi raccontare da qualche ufficiale dei marines addetto all’informazione del

pubblico che nella zona smilitarizzata, dalla quale sei tornato quel giorno stesso, c'è lo stesso caldo, specialmente quando una doccia bollente e un cambio di indumenti non sono riusciti a togliere il freddo umido di tre giorni dalle tue natiche. Non è necessario essere un esperto di tattica per renderti conto che hai il culo gelato.

Da ciò che emergeva nelle interviste, il comandante del 26" reggimento dei marines,

colonnello David Lownds, sembrava un uomo completamente insensibile alla gravità della

sua posizione, ma Lownds aveva sia una personalità complicata in modo fuorviante sia il

dono (così come diceva uno dei suoi ufficiali del suo staff) di "saper prendere per il culo la stampa". Poteva apparire come un individuo bonario, modesto, distratto e perfino stupido (certi reporter lo chiamavano privatamente il ''Leone di Khe Sanh''),sebbene fosse stato scelto accuratamente proprio per queste qualità da un comando cinico come facciata per le sue

decisioni. Messo di fronte all'eventualità di un insuccesso nella difesa di Khe Sanh, diceva cose del tipo: «Non ho in programma dei rinforzi»oppure: «Non sono preoccupato, ho i

marines». Era un ometto dallo sguardo vacuo, acquoso, che somigliava vagamente a un

roditore di una fiaba, con un solo tratto notevole: un paio di folti baffi militareschi curati scrupolosamente.

La sua professata ignoranza su Dien Bien Phu faceva impazzire i corrispondenti, ma era un

trucco. Lownds sapeva benissimo di Dien Bien Phu e di quello che era successo là, ne sapeva di più della maggior parte degli intervistatori. La prima volta che Io incontrai, portavo a Khe

Sanh un messaggio di due settimane prima da parte di suo genero, un capitano dei marines che avevo conosciuto a Hue. Era stato gravemente ferito durante i combattimenti lungo i

canali a sudovest della cittadella, e il messaggio consisteva quasi unicamente in saluti

personali. Essendo un colonnello che comandava un reggimento, Lownds era naturalmente

aggiornato di continuo sulle condizioni del capitano, ma parve contento di avere l'opportunità di parlare con qualcuno che era stato là, che l'aveva visto. Era orgoglioso di suo genero e molto commosso dal fatto che si fosse ricordato di lui. Cominciava anche a essere stanco dei reporter e delle critiche implicite nella maggior parte delle domande che gli rivolgevano, e io non potei fare a meno di provare una certa comprensione per lui. C'erano scelte e

atteggiamenti a Khe Sanh che stavano causando morti tra i ragazzi della truppa, ma dubitavo che fossero del colonnello. In realtà era anche lui in un

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