Diva by Daisy Goodwin

autore:Daisy Goodwin [Goodwin, Daisy]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 2023-11-08T10:54:13+00:00

IV

Il panfilo aveva gettato l’ancora nella baia di Portofino già di prima mattina, e l’idea di Tina era di condurre una parte del gruppo sulla terraferma, mentre Ari sarebbe rimasto a bordo a intrattenere Sir Winston.

Tina, le tre donne della famiglia Churchill e i Montague Browne attendevano sul ponte. Clemmie diede un’eloquente occhiata all’orologio e, notando il gesto, Tina fece cenno a uno dei membri dell’equipaggio di avvicinarsi. «Stavros, puoi avvertire Madame Callas che siamo pronti per partire?»

Quando sentì bussare alla porta, Maria si stava osservando nella sua tenuta da spiaggia a fiori, domandandosi se fosse davvero il vestito adatto. Ma non c’era tempo per cambiarsi di nuovo, perciò prese gli occhiali da sole e la borsa di paglia – che, secondo Alain, era adatta a esplorare il porto – e si affrettò a raggiungere gli altri.

Non appena vide il gruppo radunato sul ponte, seppe di aver commesso un errore. Tina indossava una marinière a strisce con pantaloni alla pescatora, e le donne al suo fianco erano tutte in chemisier di cotone dalle tinte pastello – tranne per la sedicenne Celia, che portava i pantaloncini. Nel suo pigiama da spiaggia a fiori dai colori vivaci, Maria si sentiva come una specie tropicale in un giardino di campagna. E seppe, dall’impercettibile movimento degli occhi di Tina e dagli sguardi scambiati fra le Churchill, che anche loro avevano la stessa impressione. Ma comunque non c’era modo di tornare indietro, perciò tenne la testa alta camminando verso le altre, come se fosse Norma che procedeva verso la pira funeraria.

Mentre la lancia raggiungeva il porto, Tina notò una piccola folla in attesa sulla banchina di pietra. «Oh, che noia. Sembra che abbiamo un comitato d’accoglienza.»

L’imbarcazione accostò sul lato, e Maria riuscì a scorgere una fila di paparazzi e giornalisti accalcati intorno ai gradini d’accesso. Il marinaio, che era saltato a riva per legare la lancia, dovette respingere i reporter colpendoli con il remo.

Maria si alzò. «Fatemi andare per prima. Una volta che mi avranno scattato le loro foto, forse lasceranno in pace voi.»

Non appena mise piede sulla banchina, fu circondata di grida.

«Da questa parte, Madame Callas.»

«Sorridi, Maria.»

Lei rimase in posa per un momento, poi una voce chiese: «Ha abbandonato il canto, Madame Callas?»

Maria si voltò e gli ringhiò contro. «Volete lasciarmi in pace? Non vedete che sono in vacanza?»

Lady Churchill – il cui motto era «mai reclamare, mai proclamare» – fu visibilmente scossa dallo scoppio d’ira della diva, ma dovette ammettere che in effetti, di fronte alla sua furia, la stampa stava retrocedendo.

La Callas sospirò gravemente. «Sono il tormento della mia esistenza. Sono certa che anche lei provi lo stesso, Lady Churchill.»

La donna fece cenno di sì con il capo, senza esporsi.

Tina e Maria camminavano in testa lungo la sinuosa stradina dalle case medievali, gremita di negozietti che vendevano monili e pizzi: già dalla fine del Diciannovesimo secolo, la via era stata concepita per attrarre i turisti benestanti che approdavano in quel porticciolo pittoresco, con edifici multicolori stretti fra verdi colline.

In una delle oscure

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