Dopo by Koethi Zan

Dopo by Koethi Zan

autore:Koethi Zan
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-12-05T16:00:00+00:00


23

L’indomani io e Tracy partimmo per New Orleans. Ero ancora più inquieta del solito e non vedevo l’ora di tornare nell’Oregon per proseguire le ricerche. Sentivo che eravamo vicine alla soluzione, anche se non sapevo ancora di preciso come ci saremmo arrivate. Ma la trasferta a New Orleans era l’unica condizione posta da Tracy e non potevo far altro che accontentarla. Mi chiedevo dove volesse portarmi, ma non le feci domande per paura di sembrare indiscreta.

Arrivammo nel tardo pomeriggio. Ero stranamente eccitata all’idea di vedere la città: Tracy ce ne aveva parlato a lungo durante gli anni di prigionia e i suoi racconti l’avevano trasformata ai nostri occhi in un luogo magico.

Il quartiere francese era davvero bellissimo, al tempo stesso maestoso e cadente. Girando in macchina per le strade della città, Tracy mi indicò gli squallidi luoghi della sua infanzia: un angolo frequentato da accattoni, un bar fatiscente, un vicolo dall’aria sinistra.

«Non è proprio come nelle guide turistiche, eh?» disse sorridendo mentre parcheggiava davanti a una tavola calda piuttosto malandata.

Quando risalimmo in macchina dopo aver mangiato un boccone, mi resi conto che di colpo Tracy era diventata molto seria.

«Okay, andiamo.»

Non avevo idea di dove mi volesse portare, ma annuii. Con Tracy dicevo sempre di sì, come tanti anni prima, quando mi comandava quasi quanto Jack Derber. Non chiedeva mai il mio parere ed era chiaro che si aspettava da me cieca ubbidienza, allora come adesso. Sentivo che dentro di me, nel profondo, qualcosa si ribellava, ma lo misi a tacere. Era il minimo che potessi concederle, dopo che aveva accettato di seguirmi in quella folle impresa.

Fece inversione e ripartì nella direzione opposta, allontanandosi dal centro. Guardai nello specchietto retrovisore e chiesi timidamente: «Tracy, non stiamo andando nella direzione sbagliata?»

«No» rispose. «Andiamo fuori città. Non è lontano.»

Non dissi altro, neppure quando uscimmo dall’autostrada e imboccammo uno sterrato su cui sembrava non fosse passato nessuno da anni. La superficie era molto fangosa e le ruote affondavano un po’ troppo per i miei gusti. Tracy scalò marcia e accelerò, tenendo il motore su di giri. Non sapevo più cosa pensare, e la sua espressione determinata non contribuiva certo a tranquillizzarmi.

«Tracy, dove stiamo andando?» le chiesi, quasi sussurrando. Deglutii a fatica. Non ero sicura di voler sapere la risposta, poi all’improvviso mi parve tutto chiaro: Tracy mi odiava ancora ferocemente e voleva vendicarsi. Era quello fin dall’inizio il motivo per cui aveva accettato di partire con me... E adesso ero alla sua mercé, sola con lei su strade secondarie dimenticate da tutti, ma che Tracy conosceva come il palmo della propria mano. Avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa.

Sentii montare il panico, che dallo stomaco si allargò a tutta la gabbia toracica e mi arrivò alla testa. Poi fecero capolino tutti i sintomi a cui ero abituata. Com’era possibile che nonostante le mie precauzioni fossi caduta in una trappola così ovvia?

Anni prima, nello scantinato, Tracy mi aveva fatto una promessa.

Qualsiasi cosa avessi fatto, dovunque fossi andata, se mai fossimo uscite di lì, lei mi avrebbe trovato.

E mi avrebbe ucciso.



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