Dovunque, eternamente by Simona Rondolini

Dovunque, eternamente by Simona Rondolini

autore:Simona Rondolini [Rondolini, Simona]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Fiction, General
ISBN: 9788861927735
Google: vQNpBgAAQBAJ
editore: LIT EDIZIONI
pubblicato: 2014-04-29T22:00:00+00:00


Parte terza

Un continuo prendere congedo

Con il primo colpo di mazza era venuto giù appena qualche calcinaccio. Il manovale rumeno imprecò nella sua lingua. Il caposquadra italiano invece se ne uscì con una canonica bestemmia. Poi la guardò e, come per giustificarsi, disse che i muri erano di marmo. Laura si sentiva un’intrusa. L’orgoglio del loro sesso, dei corpi abituati alla fatica e alla polvere, la respingeva. Eppure non voleva andarsene, voleva restare e vedere con i propri occhi come i muri sarebbero crollati, pezzo dopo pezzo. Non sapeva bene cosa pensare di loro, erano più resistenti e più arrendevoli di quanto avesse creduto.

«Lei fa meglio andare via, signora» disse il rumeno, gentile, «noi fa molta polvere adesso». Il caposquadra aggiunse che di lì a poco sarebbe arrivato il direttore dei lavori a occuparsi di tutto, con tono condiscendente, ma i suoi occhi le intimavano di levarsi dai piedi una volta per tutte. A malincuore Laura attraversò la cortina di polvere spessa che già la faceva tossire e uscì.

Appena arrivata in città aveva preso in affitto una stanza con un microscopico cucinino. Adesso avrebbe potuto permettersi un appartamento grande, uno di quelli che le agenzie immobiliari nei loro volantini vantavano come ottimamente rifiniti. Ma non le era passato nemmeno per la testa. Si era abituata da anni a vivere in una metratura ridotta ed era convinta che avere di nuovo tanto spazio intorno le avrebbe procurato angoscia. La solitudine diventa arrogante se quando si espande non incontra ostacoli.

La stanza non era troppo lontano dal cantiere. Laura non voleva seguire di persona i lavori, di edilizia non capiva niente e in verità le interessava soltanto che finissero prima possibile. L’agente immobiliare e il geometra della ditta di ristrutturazioni avevano deciso di ricavare dall’attico un open space di ampia metratura e due miniappartamenti. «Per metterla sul mercato bisogna ristrutturare» avevano detto «troppi ambienti separati, il mercato richiede open space». Invece erano stati la loro salvezza, gli ambienti separati. Prima di acquistare un open space, bisognerebbe pensare a quando le cose non andranno più bene e un muro, una porta, una chiave girata nella toppa potrebbero fare la differenza.

Quando dal nulla era comparsa la lettera con il suo nome e il suo indirizzo dell’altra città stampato sul retro, l’aveva guardata a lungo e aveva pensato che la strada che quei pochi grammi di carta avevano fatto per venirla a stanare fosse stata molto più lunga dei chilometri percorsi. Solo una sciocca come lei poteva pensare di lasciare indietro tutto e viaggiare a mani vuote, su binari tanto lunghi che erano sembrati labirinti di ere geologiche percorsi a ritroso; pensare che bastasse costruirsi un’altra vita, non importava quale ma una vita diversa che ripartisse da zero. Perché un giorno un uomo zelante avrebbe cercato, trovato e infine scritto una lettera.

Il notaio l’aveva informata di ciò che già sapeva: morta sua madre, diventava lei la proprietaria dell’appartamento e di tutto quanto vi era contenuto, oltre che di una consistente somma di denaro. Quell’espressione, tutto quanto vi era contenuto, andava presa alla lettera.



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