Due sorelle per un visconte by Carol Arens

autore:Carol Arens [Arens, Carol]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

9

La mattina dopo, Peter tornò in bicicletta dal villaggio tenendo una scatola sul manubrio in equilibrio precario. Dal suo interno salivano gli effluvi della colazione, e il suo stomaco cominciò a brontolare.

Anche se non pioveva più, faceva davvero molto freddo. Che sollievo sarebbe stato arrivare al cottage, dove, prima di recarsi al villaggio in bicicletta, aveva acceso il camino.

Non sapendo a che ora sarebbe arrivata Anna Liese, voleva essere sicuro che il salotto fosse ben riscaldato. La notte prima gli ci era voluta un'ora o più per smettere di tremare, dopo essere stato fuori così a lungo sotto la pioggia.

Sempre che fosse stato il maltempo a causargli i brividi. In realtà, doveva ammettere di essere nervoso. Aveva fatto l'impensabile la scorsa notte, era stato sul punto di baciare la sua amica d'infanzia... un'altra volta. Anna Liese avrebbe avuto tutto il diritto di infuriarsi, di non voler mai più stare da sola in sua compagnia. Nessuno l'avrebbe biasimata. Anche se gli aveva detto che non avrebbero dovuto pensarci più e lasciarselo alle spalle.

A lui però riusciva quasi impossibile non pensarci. Anche se le loro labbra non si erano toccate, i loro respiri si erano mescolati, e lui aveva inspirato e colto il profumo del suo desiderio.

E com'era rimasto sorpreso quando lei gli aveva offerto la guancia! Ma quello che non riusciva a togliersi dalla mente era la sua lacrima. L'aveva vista scivolarle lungo la guancia, poi l'aveva assaporata prima che lei si sottraesse al bacio.

Non avrebbe potuto biasimarla se quella mattina non si fosse presentata al cottage, come avevano programmato. Se invece fosse venuta, l'avrebbe trattata col rispetto che meritava, si sarebbe comportato da quel gentiluomo che in fondo era, e l'avrebbe considerata come la signora che lei, evidentemente, era.

La sera prima gli era stato chiaro che la sua Anna Liese era ormai una donna. Non che non se ne fosse accorto prima – come avrebbe potuto non farlo? – ma adesso la differenza era che lui lo sentiva.

Ah, ma cosa pensava Anna Liese di lui? Sperava non lo ritenesse un farabutto che baciava ogni donna che gli capitava a tiro. Lungi da lui! Era sempre straordinariamente attento a non farsi cogliere in una situazione compromettente.

Ripose la bicicletta sotto il portico sul retro e fece il giro fino alla porta d'ingresso, portando la scatola con le cibarie. Si fermò per un momento ad annusare l'aria frizzante e profumata di sempreverdi.

Lanciò un'occhiata verso Maplewood Manor, sperando di veder spuntare Anna Liese. Lei non c'era, ma c'era qualcun altro. Mildred lo stava fissando. Da quella distanza non riuscì a distinguere la sua espressione, ma lei agitò vigorosamente la mano. Le rispose con un cenno, sentendo i suoi occhi su di sé anche dopo che ebbe richiuso la porta. «Non venite qui! Restate a casa vostra, per favore!» borbottò.

Ma... cos'era? Un canto: una voce così pura, così eterea da somigliare a un respiro che frusciava tutt'intorno e anche attraverso di lui. Il brivido della scorsa notte gli corse di nuovo sulla pelle, ora piacevolmente caldo.

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