Ego. Gli inganni del capitalismo (Italian Edition) by Schirrmacher Frank

Ego. Gli inganni del capitalismo (Italian Edition) by Schirrmacher Frank

autore:Schirrmacher Frank [Frank, Schirrmacher]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B00U2YLJ72
editore: Codice edizioni
pubblicato: 2015-03-02T00:00:00+00:00


Capitolo 18

Matrix

“Come avete potuto creare un uomo simile?”

È questa, dunque, la macchina che continua a spingere sempre più la politica europea e i suoi cittadini contro le sbarre della loro gabbia? È questa la razionalità alla quale interi Stati devono adeguare in misura sempre più ampia le loro decisioni razionali? Ci si sarebbe aspettati un po’ di scetticismo, anche se solo nella forma di un’ispezione che stabilisse se la favolosa macchina “mercato”, che tiene tutti con il fiato sospeso, funzioni davvero come sta scritto nelle superate istruzioni per l’uso.

Com’è potuta cadere nel mezzo di una crisi di mercato, e apparire come una visione, la frase di Angela Merkel su una “democrazia conforme al mercato”, e perché è stato profuso grande impegno nel riparare gli Stati, ma non i mercati? La risposta suona così: perché quasi tutte le élite politiche e sociali prendono per legge di natura la teoria secondo cui il mercato “la sa più lunga di noi”. Solo grazie a questa ri-etichettatura è stato possibile, per esempio, che la “fusione del nocciolo” dei mercati finanziari non suscitasse dubbi sull’Onnisciente, ma generasse la visione politica di una democrazia ubbidiente al mercato, che sarebbe risorta come la fenice dalla cenere tossica.

Ciò a cui assistiamo dal 2007 con la crisi finanziaria è chiaramente diverso da un passeggero e irrazionale errore di sistema, qualcosa di più del periodico evergreen Systems gone wild. Non si possono semplicemente “arrestare” le macchine o, come dopo Fukushima, annunciare una svolta energetica. La frase sui “mostri” rivela quanto il subconscio collettivo coltivi il sospetto che qui sia stato scatenato qualcosa di vivo.

Le ricerche sul campo della sociologa austriaca Karin Knorr Cetina sulle piazze finanziarie di New York e Zurigo hanno mostrato che i trader percepiscono i loro sistemi di scambio digitali non più come mezzi di comunicazione, ma come autonome forme di vita biologiche e come qualcosa di simile a un “essere superiore” (greater being)1. Nella fusione tra l’uomo e la macchina gli schermi dei computer, a differenza degli anni novanta, non sono più “finestre” sui mercati, ma sono i mercati stessi – o meglio: «cantieri nei quali viene edificato l’intero mondo economico e intellettuale», una trasformazione che avviene anche nei social network “privati” come Facebook.

Di conseguenza, anche tutte le definizioni del mercato si fondono in una sola. Parlando con un trader esperto, che ha operato in quasi tutte le Borse del mondo, alcuni studiosi hanno domandato:

«Cos’è per lei il mercato?».

Risposta del trader: «Tutto».

Domanda: «E cos’è per lei l’informazione?».

Risposta: «Tutto».

Chi compera, chi vende, dove avviene, dov’è il centro, cosa fanno le banche centrali, cosa fanno i grandi fondi, cosa dice la stampa, cosa succede nella CDU, cosa dice il primo ministro malaysiano: è tutto, tutto e sempre2.

Una forte intuizione sociale avverte che questa fusione crea un nuovo tipo di uomo. Percepisce il processo quasi alchimistico nel quale l’individuo viene creato dagli apparati di un mercato dell’informazione ormai privo di freni – e proprio quando l’individuo si è reso colpevole di un misfatto, come ad esempio l’agente di Borsa



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