Elogio del buio by Johan Eklöf

Elogio del buio by Johan Eklöf

autore:Johan Eklöf
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2022-12-13T17:22:23+00:00


Ecosistemi in mutamento

In Nuova Zelanda vivono molte creature singolari. La distanza dalle altre terre emerse ha consentito all’evoluzione di sbizzarrirsi per 125 milioni di anni, fin da quando queste isole si separarono da Antartide, Africa e Sud America, con cui fino ad allora avevano formato il supercontinente Gondwana. Gli unici mammiferi autoctoni sono due specie di pipistrelli, che a volte lasciano riposare le ali e fanno una corsetta sul terreno nutrendosi di polline e insetti. In mancanza di predatori, varie specie di uccelli hanno smesso di volare per occupare una nicchia a terra. E anche diversi insetti hanno acquisito comportamenti che non siamo abituati a vedere in specie analoghe di altre regioni del mondo. Tra i più spettacolari ci sono i weta, cavallette giganti appartenenti a varie specie e generi. Assomigliano ai catididi (tettigoniidi), ma hanno più spine sulle zampe, sono privi di ali e saltano poco. Piuttosto, strisciano sul terreno, idealmente di notte. I weta possono raggiungere dimensioni eccezionali, ma soprattutto sono pesanti. Gli esemplari lunghi una decina di centimetri non sono una rarità, e il record per quanto riguarda il peso è di settanta grammi. Bisogna precisare che si trattava di una femmina con le uova, ma in ogni caso è un dato impressionante: equivale al peso di un passerotto o di cinque pipistrelli neozelandesi.

Le abitudini notturne dei weta ci fanno capire che in passato esistevano uccelli di grandi dimensioni ben contenti di divorare insetti così grossi. Con poche eccezioni, gli uccelli erano diurni, dunque i weta preferivano le tenebre notturne per procacciarsi il cibo. Avevano comunque dei nemici, tra cui una specie notturna di tuatara, un rettile che vive esclusivamente in Nuova Zelanda e che non è imparentato con le lucertole e i coccodrilli moderni, dal momento che occupa un ramo a parte dell’albero genealogico dei rettili da almeno 225 milioni di anni. Ciò nonostante, di notte il posto più sicuro per i weta era di gran lunga il terreno, almeno fino a oggi.

Nell’Ottocento, quando gli europei cominciarono a sbarcare a frotte con i loro animali domestici, il numero di predatori aumentò notevolmente. I gatti, in particolare, hanno avuto un impatto devastante sulla fauna neozelandese. Pochi animali selvatici avevano i mezzi per difendersi dai nuovi arrivati e per molte specie autoctone, comprese le cavallette giganti, la situazione sta diventando sempre più difficile. Oggi i loro peggiori nemici sono i ratti, che i marinai portarono in Nuova Zelanda fin dal Settecento, benché in modo del tutto involontario. Come molti altri mammiferi, i ratti preferiscono uscire al crepuscolo, perciò qualcuno ha suggerito di proteggere la fauna locale con l’aiuto dell’illuminazione artificiale. Forse ratti e felini ucciderebbero meno animali neozelandesi se ci fosse un po’ più di luce? Potrebbe sembrare un’idea sensata, ma anche le prede ne risentirebbero. La notte e il giorno si susseguono nello stesso identico modo nell’emisfero australe come in quello boreale da miliardi di anni e tutti gli animali hanno adattato il proprio ritmo a questa scansione del tempo. Anche i weta detestano la luce: non escono mai prima del tramonto e nelle notti di luna piena restano nella tana.



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