Elogio dell'imbecille by Pino Aprile

Elogio dell'imbecille by Pino Aprile

autore:Pino Aprile
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: PIEMME
pubblicato: 2018-04-19T22:00:00+00:00


L’imbecillità può solo aumentare

“Devo confessare che le sue argomentazioni mi hanno colpito. Lei ha espresso, nel suo stile paradossale, alcune delle idee che hanno ispirato tutta la mia riflessione attorno ai problemi dell’etica sociale.

Come lei sa, ho dedicato molti anni di studio e di insegnamento ad alcune questioni che mi sembravano e mi paiono tuttora fondamentali. Una domanda, in particolare, ho sempre ritenuto di vitale importanza: qual è il ruolo dell’individuo nella società umana? Come è possibile per le singole persone vivere insieme, in una comunità, e conservare la libertà, l’autonomia, l’indipendenza? Che influsso ha la società sugli individui?

Ho raggiunto alcune conclusioni, dei punti fermi. Sono anch’io profondamente persuaso che la società tenda sempre, necessariamente, a reprimere l’individuo, a mortificarne le capacità. Come lei afferma, le strutture burocratiche sono organizzate in modo da obbligare tutti a comportarsi secondo regole prestabilite e uguali per tutti. Al contrario, l’individuo dovrebbe poter essere libero di sviluppare le proprie qualità, senza costrizioni.

Ecco quindi il conflitto tra il singolo e la società; tra l’esigenza della libertà personale, e la necessità di stare assieme agli altri. Non siamo fatti per vivere isolati, ma in comunità. L’uomo solo, l’eremita, è una contraddizione vivente; abbiamo bisogno dei nostri simili per soddisfare esigenze primarie. Ma essere parte di una comunità influenza pesantemente l’individuo, lo condiziona, ne limita la libertà.

È possibile fare in modo che la vita sociale non mortifichi la personalità e i talenti del singolo? Non costringa le persone a uniformarsi a quanto è già codificato? Esiste una via di mezzo tra il bisogno di vivere in comunità e l’esigenza di libertà dell’individuo?

Nella ricerca della risposta a queste domande, mi guidano due convinzioni. La prima: sarà l’intelligenza a salvarci dal conformismo. Solo esercitando in continuazione lo spirito critico l’uomo potrà reagire a forze e strutture sociali che cercano di appiattire la sua identità.

La seconda è che il tentativo messo in atto da parte di pochi, isolati individui, di opporsi alla massificazione si tradurrà nella salvezza per tutti. Le grandi innovazioni, nel pensiero, nelle arti, nelle scienze e in tutti i campi in cui l’essere umano si è cimentato, sono state raggiunte perché qualcuno ha rifiutato le soluzioni obbligate. E ha preferito, magari con rischio e fatica, tentare il nuovo, affidarsi alla sua libertà e all’intelligenza.

Forse è vero: la società umana ha bisogno, come lei afferma, di una buona dose di imbecillità. Ma senza l’intelligenza saremmo ancora all’età della pietra.”



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