Emanuela Orlandi by Palmegiani Armando

Emanuela Orlandi by Palmegiani Armando

autore:Palmegiani Armando [Armando, Palmegiani]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Armando Armando srl
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Sergio e Marco

Raffaella Notariale, cosa avrebbe fatto Sergio Virtù?

La Minardi non ne ricordava il nome, ma solo il soprannome. È poi la Procura che risale alla sua identità. Sarebbe stato l’autista di Renatino De Pedis, ma lui ha sempre smentito. Stando all’ipotesi della Procura, avrebbe portato Emanuela Orlandi dall’Eur alla sua prima prigione, l’appartamento a Torvajanica. Abbiamo detto e ripetuto che quell’inchiesta è stata chiusa e che tutti gli indagati non sono più tali, che sono cadute tutte le accuse. Per dovere di cronaca, va detto che Virtù venne accusato dalla Procura di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona. L’uomo venne arrestato su richiesta dalla Procura generale presso la Corte d’Appello sulla base del convincimento che stesse per scappare all’estero per evitare di scontare condanne pregresse e per sottrarsi agli accertamenti sul caso Orlandi.

Cosa disse esattamente la Minardi?

Sostenne di aver visto la Orlandi al laghetto dell’Eur nell’immediatezza del sequestro. Con l’adolescente ci sarebbe stato Sergio Virtù. La Minardi ha sostenuto di aver guidato un’auto con accanto proprio De Pedis seguito dalla vettura di Sergio. Raggiunta Torvajanica, la Orlandi venne affidata alle “cure” di un’altra signora.

E cosa ha detto sulla restituzione di Emanuela…

Sostenne che Sergio gliela affidò al Gianicolo e poi di averla consegnata a un uomo vestito da prete. Interrogato, ribadiamolo, Virtù ha sempre respinto ogni addebito, ha anche negato di aver conosciuto De Pedis.

Sui tristissimi quanto noti due sacchi che cosa ha detto la Minardi?

Ecco le sue parole riprese da La Stampa:

“Renato mi portò a pranzo in un ristorante a Torvaianica, da ‘Pippo l’Abruzzese’ – racconta – . Lui aveva un appuntamento con questo Sergio (che, a suo dire, faceva da autista a Renato, nda) il quale portò quel bambino: Nicitra; il nome non me lo ricordo. Portò, dice lui, il corpo di Emanuela Orlandi. Io non lo so che c’era dentro (i sacchi, nda) perché rimasi in macchina. Dice che, però, era meglio sterminare tutto, lui la pensava così. Sterminare tutto così non ce stanno più prove, non ci sta più niente. Lui mi disse che dentro a quella betoniera ci buttò quei due corpi. Poi, non lo so, insomma”.

È la Minardi a parlare di Torvajanica come luogo in cui sarebbe cominciato il sequestro e come luogo in cui sarebbero finiti i poveri resti…

Sì. Ecco come continuano le sue affermazioni:

“Noi riprendemmo tranquillamente la macchina e pensavo di dirigermi verso Roma. Lui mi disse: ‘Gira qui, vai lì’. Disse: ‘Stanno costruendo’. Dico: ‘Che me devo fermà a fa’?’. Dice: ‘No, qui stanno a costruì delle case delle persone che conosco, sta a costruì un palazzo o a ristrutturare, non mi ricordo’. E da lì a poco mi disse: ‘Fermate qua!’. Mi fermai e arrivò Sergio con la sua macchina e a un certo punto misero in moto la betoniera”.

Poi i due sacchi…

La Minardi spiega che vide Sergio gettare nella betoniera i due sacchi, uno per volta. Dopo chiese a Renato:

“‘Aho, ma che c’era dentro a quello…’. ‘Ah, è meglio ammazzalle subito, levalle subito le prove’, dice. ‘E chi c’era?’.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.