Facebook per genitori by Giovanni Boccia Artieri

Facebook per genitori by Giovanni Boccia Artieri

autore:Giovanni Boccia Artieri
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggi
ISBN: 9788865860649
pubblicato: 2011-06-06T16:00:00+00:00


i social network riguardano il me nel senso che rivelano la dimensione del sé socializzata nel gruppo dei pari, così come è conosciuto e rappresentato dagli altri, piuttosto che l’io intimo e personale.6

La cameretta di un adolescente è un ambiente semi-pubblico, basta chiudere la porta e diventa un luogo in cui discutere con i propri amici e le proprie amiche anche delle cose più peccaminose e trasgressive. Sei adolescente, il tuo corpo sta cambiando, devi trovargli un senso nel mondo e costruire una comprensione che descriva bene la trasformazione che vivono la tua biologia e la tua cultura. Hai bisogno di un modo di raccontarti e lo fai componendo il tuo profilo-cameretta.

In questo tipo di profili troviamo un eccesso di status, immagini, video, tutti commentati in modi diversi. Basta che qualcuno dica “mi piace questo gruppo musicale” o carichi semplicemente il video della canzone e tanti altri fanno semplicemente dei like: un meta-commento silente, che ha il significato di un “ci sei, ti ho letto, ti tengo in considerazione”. Altri, invece, lasciano commenti veri e propri capaci di attivare delle conversazioni in una forma asincrona che differisce molto da quella a cui siamo abituati nella realtà quotidiana. Quando parliamo di conversazione siamo abituati a pensare agli interlocutori che condividono lo stesso spazio-tempo, uno di fronte all’altro, che rispettano il turno di parola e utilizzano strategie per rilanciare la possibilità di dire qualcosa all’altro. Su Facebook non sappiamo esattamente quali siano gli interlocutori effettivi ma solo quelli possibili, tutti quelli in grado di leggere il contenuto postato su una bacheca.

I giovani hanno a che fare con audience invisibili che possono prendere la parola e rilanciare argomentazioni, fare semplicemente like ai commenti che piacciono di più, in spazi e tempi diversi: questo perché i contenuti prodotti permangono nei profili e i tempi della conversazione si dilatano. Un contenuto è sempre attuale e presente quando lo si incontra, a prescindere da quando è stato creato. Spesso l’incontro con queste audience invisibili è sorprendente anche per i ragazzi. E spesso rischia di collassare il rapporto fra il contesto originario e i contenuti che i nostri figli genereranno durante la loro crescita negli anni di permanenza su Facebook. Cosa sarà di tutte le informazioni chei giovani hanno prodotto in Rete durante la loro adolescenza nel momento in cui diventeranno adulti? Che rapporto esisterà fra tutto quanto viene costruito e raccontato nei profili e la realtà futura del lavoro, per esempio?



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