Festa Di Famiglia by Sveva Casati Modignani

Festa Di Famiglia by Sveva Casati Modignani

autore:Sveva Casati Modignani [Casati Modignani, Sveva]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Generica, Narrativa
ISBN: 9788820097332
Google: as02DwAAQBAJ
Goodreads: 36403178
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2017-10-17T00:00:00+00:00


2

PER l’incontro con le amiche, Maria Sole aveva chiesto alla madre di occuparsi del piccolo Michele per un paio d’ore.

Inaspettatamente, il marito le aveva detto: «Mi occupo io del bambino».

Accadeva raramente che lui le offrisse la sua collaborazione. Più spesso le ripeteva: «Perché ti ostini a non volere una nurse?»

Nel grande appartamento di via Leopardi in cui vivevano, che era stato regalato dai genitori di Maria Sole alla figlia, c’era una camera per una bambinaia, ma lei aveva detto: «Sarà per quando aumenterà la prole. Io non lavoro, voglio almeno accudire mio figlio e so che ci sono le nonne pronte a farsene carico quando ne ho bisogno».

A sorpresa, quindi, quella sera era stato Mariano a occuparsi del bambino. Così, quando rincasò, Maria Sole andò subito nella zona notte per vedere come se la cavavano tutti e due. Senza accendere la luce, si affacciò sulla camera del piccolo: Michele dormiva tranquillo. Sapeva che da lì a poco si sarebbe svegliato per reclamare la poppata notturna. Quindi, entrò nella sua camera da letto, attenta a non fare rumore, per paura di svegliare Mariano. Ma il letto era intatto, il marito non si era ancora coricato. Allora si addentrò nella zona giorno. Dal salotto veniva il suono ovattato di una sinfonia classica e, alla luce fioca di una lampada, vide il marito sdraiato sul divano. Pensò che si fosse addormentato anche lui e stava per allontanarsi in punta di piedi, quando lo sentì parlare al telefono. Stava dicendo: «Anche tu mi sei mancata, sciocchina, ma ci rifaremo la prossima settimana… Sì, ascolto un po’ di musica, aspettando che torni mia moglie… come me, anche lei, qualche volta, ha bisogno dei suoi spazi». Un lungo istante di silenzio e poi Mariano riprese a sussurrare: «Sei una troietta! Tu sai come farmi sentire un uomo! Se potessi, mi fionderei da te…»

Mariano non finì la frase, perché sua moglie, che fino a quel momento aveva ascoltato inorridita i suoi sussurri, accese la luce e fece irruzione nel salotto. Gli strappò di mano il cellulare e gridò: «Le tue oscenità finiscono qui, almeno per il tempo che impiegherò a buttarti fuori di casa».

Scagliò lontano il cellulare e, a Mariano, che la guardava stralunato, disse: «Ti do dieci minuti per raccogliere i tuoi stracci e lasciare per sempre la mia casa».

L’uomo sembrava non avere la forza di alzarsi dal divano, dove giaceva immobile, senza parlare.

In quei pochi istanti, Maria Sole aveva ripercorso tutta la sua vita di brava ragazza di buona famiglia e di moglie affettuosa e paziente.

La sola parentesi di evasione era rappresentata dagli incontri con le amiche del cuore, che guardava con ammirazione per la loro autonomia dai rispettivi compagni.

Si rendeva conto che il suo contesto famigliare e sociale era totalmente diverso dal loro, che si erano costruite la vita lavorando e conquistando così una libertà che lei non aveva.

Lei era stata una figlia docile, si era mossa secondo le linee tracciate dalla famiglia, aveva seguito le scelte dei suoi genitori e la sola trasgressione



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