Fiabe criminali by Unknown

Fiabe criminali by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni Studio Tesi
pubblicato: 2023-06-06T00:00:00+00:00


Demone notturno

Decisamente diversa la vicenda che ha come protagonista Lilith, spettro notturno assetato di sangue e portatore di morte. Numerose le versioni che hanno caratterizzato la diffusione di questa figura, nelle quali svolge molteplici azioni, mantenendo però inalterata la sua fisionomia di creatura profondamente malvagia. Influenzata, come vedremo, dalla cultura vicino-orientale, è una figura colma di ambiguità, caratterizzata da atteggiamenti in cui prevale l’immagine demoniaca e vampiresca. Ecco alcuni frammenti particolarmente indicativi riportati da Primo Levi: “Lilith abita precisamente nel Mar Rosso, ma tutte le notti si leva in volo, gira per il mondo, fruscia contro i vetri delle case, dove ci sono dei bambini appena nati e cerca di soffocarli [...]. Altre volte entra in corpo a un uomo, e l’uomo diventa spiritato [...]. È golosa di seme d’uomo, e sta sempre in agguato dove il seme può andare a finire nell’unico luogo consentito, cioè dentro la matrice della moglie, è suo tutto il seme che ogni uomo ha sprecato nella sua vita, per sogni o vizio o adulterio”145.

Creatura dell’oscurità, che tormenta il sonno degli uomini, Lilith risulta contaminata dalle figure demoniache dell’oltretomba mesopotamica: Lilu con la sua serva Ardat lili, creatura della notte succuba e lussuriosa, erano considerate espressione del peccato sessuale: “Questi demoni sconvolgevano l’ordine fisiologico dell’amore, che è fondamento della vita familiare e comunitaria e perciò in particolare l’Ardat lili è una vergine senza latte, una femmina che si unisce senza mai poter diventare madre; e che, dopo aver acceso nell’uomo la lussuria, non lo soddisfa”146.

La dea babilonese assira Ishtar si serve di un demone, in forma di bella prostituta, detta manno di unnini, o in semitico lilitu, che è l’incarnazione della lascivia. Nella cultura sumerica, “lilu, lilitu, ardat lili, sono, forse, in origine rappresentazioni del vento e dell’uragano, ma, in conseguenza della loro semitizzazione, vengono a rappresentare il piacere infecondo e lussurioso”147.

Nella fiaba ebraica più diffusa – che assume connotazioni tali da acquisire la fisionomia di una versione apocrifa della tradizione letteraria sviluppatasi dalla Genesi – Lilith in origine fu la prima Eva148, colei che, contestando Adamo, rinunciò al paradiso terrestre, ottenendo una posizione perduta nel gorgo dell’abbandono e dell’oscurità: “Dio creò la prima donna dalla terra e la chiamò Lilith: fantasma notturno. La diede in moglie al primo uomo. Lilith si considerava di pari valore rispetto ad Adamo e non voleva essergli soggetta.

Diceva: ‘Tu non sei in nulla migliore di me. Entrambi siamo fatti di terra. Ho i tuoi stessi diritti e quindi non voglio essere tua subalterna’.

Dopo un violento alterco, gli si ribellò e fuggì via. Allora Dio mandò tre angeli, Snoij, Sansnoij e Smanglof per inseguirla e riportarla dal marito. La presero; ma poiché lei si rifiutava di tornare a casa, volevano affogarla in mare.

Allora Lilith rivelò loro che era stata fatta per uccidere i neonati. Ma se l’avessero lasciata andare, lei si sarebbe impegnata a non uccidere alcun neonato di nome Snoij, Sansnoij e Smanglof.

Questo giuramento lo ha mantenuto fino ai nostri giorni. Nella stanza dove sta la partoriente si disegna



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