(Fidanzamento pericoloso 03) Matrimonio Fatale by Charlotte Byrd

autore:Charlotte Byrd [Byrd, Charlotte]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781632251428
editore: Byrd Books, LLC

19

Aurora

Quando torno a casa, Franklin è già lì. Mi sta aspettando proprio davanti alla porta. Le mie mani iniziano a tremare, ma le nascondo nelle tasche. Mi costringo a sorridere e faccio finta che non stia succedendo niente.

«Dove sei stata?» chiede.

"Sono solo uscita, ho preso un caffè.»

«E basta?» chiede.

Gli faccio un lieve cenno del capo, mi tolgo la giacca e la appendo nell’armadio.

È in piedi a un passo da me, in attesa. Non si muove, quindi devo camminare fisicamente intorno a lui.

Le sue occhiate hanno la meglio su di me. Non so mai in che cosa mi stia cacciando.

«Stai bene?» Chiedo.

«Sì, benissimo. Mi chiedo solo dove diavolo fosse mia moglie e cosa stesse facendo con il suo tempo.»

«Ero solo uscita. Pensavo fossi al lavoro. Come sta andando?» Chiedo, cercando di cambiare argomento.

«Bene,» dice. «Dovremmo firmare tutti i documenti tra un paio di giorni e la Tate Media avrà ufficialmente una società madre. Cosa ne pensi?»

«So che renderà felice mio padre,» dico.

«E tu?»

«Onestamente, non so se questa sarebbe stata la mia decisione. Preferisco l’autonomia, ma mio padre insiste sul fatto che questa sia la cosa migliore.»

Sto girando intorno a ciò che intendo davvero, un po’ goffamente.

«Sei una donna molto difficile da accontentare,» dice Franklin.

«No, non lo penso.»

«Beh, sei sposata con me e non sembri felice.»

«Nemmeno tu sembri essere particolarmente felice di essere sposato con me,» sottolineo.

«Perché dovrei? Non vuoi toccarmi nemmeno con un bastone lungo cinque metri e siamo sposini.»

«È di questo che si tratta?» Chiedo. «Te l’ho già detto. Ti ho sorpreso mentre facevi sesso con, quante erano, due giovani donne? Non mi fa sentire molto bene o positiva riguardo alla nostra relazione.»

«Non lo avrei fatto se tu fossi stata più accomodante.»

Scuoto la testa.

«Non sei d’accordo?»

«Non voglio più parlarne. Sento che tutto ciò che facciamo è girare in tondo.»

«Okay, allora,» Franklin si allontana di un passo da me, «di cosa vuoi parlare?»

Vorrei dirgli, che ne dici del fatto che mi hai rinchiusa nella mia stanza mentre molestavi due ragazze adolescenti, ma non lo faccio.

«Hai visto Henry, oggi?» Chiede Franklin e il mio sangue mi si gela nelle vene.

Non sono sicura di come rispondere. Una parte di me vuole mentire, ma eravamo proprio dietro l’angolo dal suo appartamento, apposta. Ci siamo incontrati in un luogo pubblico perché non volevo che sembrasse che ci nascondessimo in giro.

«Sì, in realtà. Mi sono imbattuta in lui e Jackie, il suo investigatore privato, a Starbucks in fondo alla strada.»

«Oh, davvero?» Chiede Franklin.

Gli faccio un cenno e dico: «Sì.»

Mi guarda per qualche istante, muovendo la mascella da un lato all’altro. Se sta cercando di intimidirmi, sta funzionando.

«Pensavo di averti detto di non parlargli più.»

«L’ho solo incontrato,» dico. «Non sta succedendo niente.»

«Voglio che siamo un libro aperto l’uno con l’altro.»

«Anch’io.» Annuisco.

«Non voglio preoccuparmi che tu stia con il tuo ex.»

«Allora non farlo,» dico. «Non lo sono.»

Sono tentata di parlare di uno dei suoi atti, ma mi mordo la lingua. Può avere tutte le relazioni sessuali consensuali che vuole con le donne della sua età. Non me ne frega un cazzo.

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