Fiorire d'inverno: La mia storia (Italian Edition) by Nadia Toffa

autore:Nadia Toffa [Toffa, Nadia]
La lingua: ita
Format: mobi
editore: MONDADORI
pubblicato: 2018-10-08T22:00:00+00:00

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Nei guai con la giustizia

Nella faccenda della farmacia, muovevamo un’accusa penalmente rilevante e molto grave. In fase di montaggio del servizio dovevamo essere impeccabili nel dimostrare che le farmaciste avevano commesso una truffa ai danni dello Stato. In alcuni passaggi si vedeva tutta l’operazione, con il nostro complice che toglieva le fustelle dai farmaci e le incollava sopra le ricette dei medici.

Di solito, quando montiamo un servizio andiamo ad accorciare e a ridurre il girato, in modo che il pubblico riesca a recepire il meccanismo senza annoiarsi. In questo caso non abbiamo tagliato e scorciato, abbiamo lasciato invece molti passaggi integrali, in modo da togliere ogni dubbio sul fatto che potessero esserci dei buchi e delle manipolazioni. Le immagini che avevamo raccolto avevano una rilevanza penale, erano una prova. Poi avremmo consegnato tutto alle forze dell’ordine, ma dalla prima messa in onda si doveva vedere che non c’erano omissioni.

La difficoltà di questo servizio non è stato lo studio dei documenti, come per esempio nel caso dei sindacati, delle pensioni, del sistema contributivo e retributivo, dove c’era una reale complessità documentale.

Qui bastava capire il sistema dei rimborsi del Servizio sanitario nazionale e come avevano fatto per sfruttarlo a loro favore. Era la scrittura vera e propria del servizio a porre delle questioni legali, ogni frase, ogni termine doveva essere inattaccabile.

Dall’altra parte c’era Federfarma, una potenza. Hanno avvocati pagati per tutelarli, e sanno che l’attacco è sempre la miglior difesa, per loro partire con un’aggressione preventiva è facile come bere un bicchier d’acqua.

Il momento dello stand up, quello in cui la Iena è nella stanza blu e parla direttamente con il pubblico, doveva essere perfetto come il testo di un articolo di giornale. Bisognava misurare ogni singola parola, ogni virgola, ogni inciso. E poi bisognava capire come dirlo, dove appoggiare le pause, le intenzioni. Ogni cosa poteva essere attaccata.

Poi stava a me farlo sembrare spontaneo, come la continuazione naturale di un discorso che faceva da ponte tra due momenti del girato.

Su ogni stand up avevamo alle costole il capo degli avvocati di Mediaset, vagliava tutto e voleva assistere mentre lo registravo nella sala blu.

In quel momento sono diventata molto quadrata sugli aspetti legali. Con Marco ci siamo resi conto della gravità della cosa, siamo diventati consapevoli di che cosa significava incappare in una querela, qual era il costo e i danni a livello personale, perché la Iena e l’autore rispondono in prima persona e quindi, prima ancora dell’azienda, era nostro interesse avere il supporto documentale di quello che sarei andata a dire in trasmissione.

Da quel servizio in poi si è rinsaldato anche il rapporto di fiducia con gli avvocati, hanno smesso di chiederci per ogni riga di un servizio il relativo documento e hanno cominciato a fidarsi di noi. Le riunioni, che erano molto lunghe e toste, sono andate snellendosi. Adesso sono tutte riunioni preventive, le facciamo prima di partire con un’inchiesta, per valutare se il rischio è percorribile. La domanda è: abbiamo possibilità di vincere se finiamo davanti a un giudice? Se la risposta è sì, facciamo il servizio, altrimenti è tutto lavoro sprecato.

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