Foglia di Niggle by J.R.R. Tolkien

Foglia di Niggle by J.R.R. Tolkien

autore:J.R.R. Tolkien
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Bompiani
pubblicato: 2022-01-05T00:00:00+00:00


POSTFAZIONE

di Tom Shippey

“Feeria è una terra perigliosa, ha trappole per gli incauti e segrete per i temerari… Il regno del racconto fantastico è vasto e profondo, e colmo di tante cose: contiene tutte le specie di bestie selvagge e di uccelli; mari senza rive e innumerevoli stelle; bellezza che è un incanto e un costante pericolo; gioia e dolore acuti come spade. Forse un uomo può dirsi fortunato ad avere vagato per quel regno, ma la sua stessa ricchezza, la sua stessa stranezza annodano la lingua del viaggiatore che ne dia testimonianza. E mentre il viaggiatore si trova là, è pericoloso per lui fare troppe domande: le porte potrebbero essere chiuse, e le chiavi perdute.”

J.R.R. Tolkien2

Non sappiamo quando Tolkien cominciò a volgere i suoi pensieri al Reame Periglioso di Feeria (Faërie). Nel suo saggio On Fairy-Stories ammette che da bambino non era particolarmente interessato a quel genere di racconti. Aggiunge che un “vero gusto” per essi “mi fu destato – alla soglia della maturità – dalla filologia, e acceso pienamente dalla guerra”. Sembra un ragguaglio rigoroso. Che si sappia, la prima delle opere in cui mostra interesse per il mondo dei fairies3 è una poesia dal titolo Wood-sunshine, scritta nel 1910, quando aveva diciotto anni ed era ancora alla King Edward School di Birmingham. Alla fine del 1915, anno in cui si laureò a Oxford e subito dopo si arruolò nell’esercito per combattere nella Grande Guerra, ne aveva scritte altre, alcune con importanti elementi di quella che avrebbe sviluppato come mitologia di Feeria. Alla fine del 1917 – dopo un anno trascorso soprattutto in ospedale o in attesa di essere dichiarato nuovamente abile al servizio attivo – aveva scritto il primo abbozzo delle storie che sessant’anni dopo sarebbero state pubblicate nel Silmarillion; e nella sua mente aveva concepito in gran parte sia la Terra di Mezzo sia l’Elfica Dimora al di là di essa.

Quello che accadde dopo è una lunga storia, di cui ora si sa molto più che una volta: ma anch’essa è stata sintetizzata suggestivamente dallo stesso Tolkien nel racconto Foglia di Niggle. È nozione comune che questo abbia una forte componente di autoritratto, laddove lo scrittore Tolkien (niggler, cioè inveterato “pignolo”, a detta di lui stesso) è trasposto nel pittore Niggle. Il quale, ci dice il racconto, era impegnato in quadri di ogni sorta, ma uno in particolare cominciò a interessarlo più degli altri. Era iniziato con un’unica foglia, ma poi diventò un albero, e l’albero crebbe fino a essere un Albero, e dietro di esso a poco a poco si aprì tutto un paesaggio, con “scorci di foresta in marcia sui campi e di montagne incappucciate di neve”. Niggle, scrive Tolkien, “lasciò perdere gli altri quadri; o alcuni li dispose accostati al suo grande dipinto”.

Ancora una volta, è un preciso resoconto di ciò in cui Tolkien ci appare occupato negli anni venti, trenta e quaranta. In quel trentennio continuò a lavorare a varianti delle storie del Silmarillion, a scrivere sporadicamente poesia (spesso come anonimo) e a



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