Generazione TVB by Tiziana Iaquinta & Anna Salvo

Generazione TVB by Tiziana Iaquinta & Anna Salvo

autore:Tiziana, Iaquinta & Anna, Salvo [Tiziana, Iaquinta & Anna, Salvo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Contemporanea
ISBN: 9788815332233
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00


4. Condividere sempre

Ho già evidenziato come la necessità di condivisione sia, nel tempo che viviamo, sovrana e imperante. Grazie alla Rete, ciascuno può postare, in tempo reale, la descrizione – verbale o fotografica – di quanto gli sta accadendo o è appena accaduto. I profili, rispondenti a identità vere o mascherate, tracciano una cronaca potenzialmente minuziosa e dettagliatissima di ciò in cui siamo coinvolti o di cui siamo protagonisti. Prima di addentrarmi a indagare il risvolto ossessivo di tale bisogno di condivisione, vorrei fare una premessa che, ancora una volta, serve a evitare possibili fraintendimenti.

Sono anch’io convinta che gran parte della costruzione identitaria si giochi sul piano della dualità, della relazione, di quel bisogno di riconoscimento che ci spinge verso gli altri, verso l’altro. Tornerò più avanti sul bisogno di riconoscimento; per il momento vorrei soltanto sottolineare come la questione e le vicende della relazione con coloro che amiamo e ci amano siano di primaria importanza per la costruzione e il consolidamento dell’edificio identitario. La presenza dell’altro – con tutto il portato affettivo ed emozionale che comporta – non è in nessun modo eliminabile né trascurabile non solo nell’apertura verso i legami e le relazioni, ma anche riguardo la materia o la «stoffa» di cui siamo fatti. Per come io penso, il «campo relazionale» rappresenta una sorta di proficuo occhiale da inforcare, anche quando si guarda verso quel nucleo prismatico che costituisce la nostra identità.

Ho voluto, sia pur brevemente, chiarire ed esplicitare questo mio convincimento per dare la giusta direzione a quanto andrò a dire circa quel tratto ossessivo che sembra marcare l’asse esperienziale dei «sempre connessi». Evidenziare alcuni pericoli, o sottolineare la mancanza di momenti o fasi elaborative, non significa in alcun modo mettere in ombra né smentire l’importanza da assegnare al piano relazionale.

Dunque, gli adolescenti di oggi sembrano essere divorati dal bisogno di condividere ogni fatto, ogni esperienza, ogni emozione. E la comunicazione on line risponde, ed esalta tale bisogno. Gli altri – i componenti di un gruppo ristretto costituito su WhatsApp o tutta la lista di «amici» presenti su Facebook – sono continuamente chiamati a essere presenti nella propria esistenza, a dire la loro, a partecipare agli accadimenti che si susseguono in una giornata. Ma il termine accadimenti non è sufficiente, poiché la condivisione viene reclamata anche per quanto riguarda le emozioni e i sentimenti.

Il mondo affettivo degli adolescenti di oggi si pone come un mondo costantemente e incessantemente aperto verso la relazione, verso gli altri. Vorrei, anche se in maniera rapida, riassumere quanto mi ha raccontato, a proposito della fine di un amore, una ragazzina di quattordici anni. Valentina – così la chiameremo – aspetta che arrivi un messaggio che tarda ad arrivare o che «semplicemente non arriverà». E intanto, comunica al gruppo delle amiche di WhatsApp il suo stare nell’attesa. È un’adolescente molto accurata con le parole e fa un racconto assai preciso circa i diversi passaggi in cui è transitata e di cui le amiche sono state costanti e ineludibili testimoni.

In una prima fase, dice, ha sottolineato, con se stessa e con le altre, la propria indifferenza.



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