Gli assassini del profeta by Murat Somer Mehmet

Gli assassini del profeta by Murat Somer Mehmet

autore:Murat Somer Mehmet [Mehmet, Murat Somer]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2010-08-14T22:00:00+00:00


Mentre aspettavo la chiamata di Selçuk, cominciai a cercare informazioni sui Supermercati Yıldız. Naturalmente avevano il loro sito. In alcune zone offrivano pure il servizio a domicilio. Nella pagina dedicata alle informazioni sulla società, c’era una foto di Yıldız padre. Aveva un volto pulito, senza barba né baffi, uno sguardo che faceva intuire una fede profonda, sembrava proprio un candidato alla carica di deputato di un partito conservatore, pieno di fiducia in se stesso.

Raccontava i successi che aveva conseguito “per grazia di Dio” e che la sua “fede” l’aveva sempre aiutato, indicandogli la via.

Nella pagina dedicata allo staff dirigenziale, c’era anche Adem Yıldız. Tra le labbra sottili, esibiva un sorriso imbarazzato, mostrando leggermente i denti. Come tutti i figli di famiglie religiose radicali e ricche, aveva studiato in America. Ancora una volta mi soffermai a riflettere come mai nessuno di costoro compisse i suoi studi in Iran, in Afghanistan, in Arabia Saudita o al limite in Egitto.

La pagina dei prodotti metteva appetito. Nonostante avessi ancora in bocca il sapore del soufflé, quelle immagini mi fecero venire l’acquolina.

Avevano filiali quasi in ogni provincia, solo a Istanbul avevano sedici negozi. Mi ero fissata su questo punto, quindi feci un controllo e verificai che avevano una sede a Van e tre ad Antalya. Questo che cosa dimostrava? Adem Yıldız poteva anche essere stato da quelle parti. Ma perché uno si recasse ad Antalya non era assolutamente necessario che avesse un negozio là.

Stavo ormai cominciando ad annoiarmi, quando squillò il telefono.

All’altro capo c’era la segretaria che-sapeva-tutto.

“Le passo il mio capo, prego,” mi disse.

Dopo una breve attesa, fui in linea con Selçuk.

“Salve, Poirot!”

“Se vuoi mi puoi anche chiamare Miss Marple,” lo rimbeccai. “Non sto più nella pelle dalla curiosità.”

“In primo luogo, l’indirizzo che mi hai chiesto: il proprietario è Fehmi Senyürek, e stando ai documenti lo usa lui stesso,” mi informò.

Questo era il primo goal che subivo. L’appartamento con la stella rossa non apparteneva ad Adem Yıldız come avevo supposto io.

“Che cosa è successo?” mi chiese.

“No, niente. Solo che questo nome non mi dice niente, stavo pensando…”

“Non pensare, bello mio, so già anche quello…”

“Chi è?”

“È nato nel 1967 a Gemlik. È stato espulso dall’Accademia militare. Adesso lavora in una società privata. Ha acquistato la casa con un mutuo della Banca Emlak Kredi direttamente mentre era ancora in costruzione.”

“Hai saputo anche in quale società lavora?”

“Quello lo troviamo da un’altra parte.”

“Se non è troppo disturbo potresti controllare?”

“Ci proveremo,” mi rispose.

“Bene, e il resto?” lo incalzai.

“Piano, piano…”

“Va bene, ma ho un’ultima domanda. Sullo sperma presente nei corpi di Ibrahim Karaman e di Yusuf Seçkin non è stata fatta l’analisi del dna. Potresti farla fare?”

“Sono passati tanti giorni. Non so se sia ancora possibile.”

“Stavo pensando che se si analizzasse il liquido seminale presente nel loro ano, forse si potrebbe scoprire con chi hanno avuto rapporti sessuali.”

“Può darsi che tu abbia ragione. Aspetta un attimo, chiedo a un amico.”

Mi mise in attesa.

Ponpon socchiuse la porta e infilò dentro la testa.

“Proprio brava! Ho sollevato il telefono dall’altra stanza e ho ascoltato,” disse.



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