Gli Dei hanno sete by Anatole France

Gli Dei hanno sete by Anatole France

autore:Anatole France [France, Anatole]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics, Historical, General
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 1975-11-09T23:00:00+00:00


11.

La mattina del 7 settembre, la cittadina Rochemaure, recandosi a casa del giurato Gamelin, che voleva interessare alle sorti di una persona «sospetta» di sua conoscenza, incontrò sul pianerottolo il “ci-devant” Brotteaux des Ilettes che ella aveva amato nei giorni felici. Brotteaux usciva per portare due dozzine di burattini di sua fattura al mercante di giocattoli di via della Legge e aveva pensato, per portarli più comodamente, di appenderli in cima a una pertica, alla maniera dei venditori ambulanti. Con le donne era sempre galante, anche con quelle per cui una lunga consuetudine aveva affievolito in lui l’attrattiva, come appunto era il caso per la signora di Rochemaure, a meno che, resa saporita dal tradimento, dall’assenza, dall’infedeltà e dalla pinguedine, non gli sembrasse ancora attraente. Comunque, l’accolse sul sordido pianerottolo dalle mattonelle disgiunte, come in passato sulla gradinata del palazzo des Ilettes, e la pregò di fargli l’onore di visitare il suo solaio. Ella salì abbastanza speditamente la scala a piuoli e si trovò sotto un’armatura di travi inclinate che sopportavano un tetto di tegole, forato da un abbaino. Non si poteva starci in piedi. Sedette sull’unica sedia esistente in quel bugigattolo e, dopo avere per un momento girato gli occhi sulle tegole sconnesse, chiese, sorpresa e rattristata:

- Abitate qui, Maurice? Non avete da temere gli importuni, quassù. Bisogna essere gatto o diavolo per venirvi a trovare.

- Ho poco spazio, - rispose Brotteaux, - e non vi nascondo che a volte ci piove, sul mio giaciglio. È un piccolo inconveniente. Ma, nelle notti serene, vedo la luna, immagine e testimonio dell’amore degli uomini, poiché la luna, signora, fu in ogni tempo presa a testimonio dagli innamorati, e quando è piena, pallida e tonda, essa ricorda all’amante l’oggetto dei suoi desideri.

- Capisco, - disse la cittadina.

- Alla loro stagione, - proseguì Brotteaux, - i gatti fanno un bel baccano sulla grondaia; ma bisogna perdonare all’amore se miagola e bestemmia su per i tetti, visto che riempie di tormenti e di delitti la vita degli uomini.

Avevano avuto entrambi la saggezza di accostarsi come amici che si fossero lasciati la sera prima per andarsene a dormire, e sebbene divenuti estranei l’uno all’altro, s’intrattenevano con garbo e familiarità.

Tuttavia, la signora Rochemaure sembrava preoccupata. La Rivoluzione, che era stata per lei ridente e profittevole, le procurava ora affanni e inquietudini. I suoi pranzi diventavano meno brillanti e meno giocondi; il suono della sua arpa non rischiarava più i visi scuri. Le sue tavole da gioco erano state abbandonate dai giocatori più ricchi. Alcuni suoi familiari, ora sospetti, si nascondevano; il suo amico, il finanziere Morhardt, era stato arrestato ed era appunto per lui ch’ella veniva a chiedere aiuto al giurato Gamelin. Lei stessa era sospettata! Guardie nazionali avevano perquisito la sua casa, rovesciato i cassetti dei suoi mobili, alzato le piastrelle dei pavimenti e infilato le baionette nelle materassa. Non avevano trovato nulla, le avevano chiesto scusa e bevuto il suo vino. Ma erano passati molto vicino alla sua corrispondenza con un emigrato, il signor d’Expilly.



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