Gli eroi di Haven by Megan Reyes

Gli eroi di Haven by Megan Reyes

autore:Megan Reyes [Reyes, Megan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-09-11T12:00:00+00:00


32

IN CUI SHENLI VIENE A SAPERE LA VERITÀ

A Shenli cadde il sasso di mano.

«Meraki?» ripeté. Quella parola gli lasciò un disgustoso sapore acido in bocca. «Tu sei… una Meraki?»

Rose – o chi diavolo fosse – annuì. «Mi chiamo Wren Barrow.»

Shenli si alzò di scatto. «Avevo capito che avevi dei segreti, ma mai avrei immaginato una cosa simile!» Non riusciva a guardare in faccia quella Rose… no, quella Wren! Per l’agitazione si mise a camminare su e giù, ripercorrendo mentalmente tutti gli eventi delle ultime ore. Tana del drago. Ragazza strana. Madre e sorelle portate via. Nuvoletta viola.

I suoi sogni.

Per tutto quel tempo aveva sognato una ragazza Meraki? Sapeva di non poter controllare i sogni, ma gli sembrava comunque una cosa… pericolosa. E sbagliata.

«Io… non ce la faccio» mormorò, allontanandosi da lei. «Tu… mangia quella poltiglia quando si raffredda. Poi arrangiati da sola. Devo trovare mia madre e le mie sorelle.» Girò i tacchi e si incamminò lungo la strada.

«Ti prego, aspetta.»

Shenli non si voltò e andò avanti imperterrito fino ai margini di un bosco di betulle. Il modo più veloce per raggiungere Ranji era tagliare tra gli alberi. Mentre avanzava tra gli alti fusti chiari, si sforzò di ignorare il fruscio delle foglie schiacciate dai passi di Wren.

Doveva restare concentrato. Escogitare un piano. In realtà avrebbe dovuto denunciare subito la presenza di una Meraki a Cudek, ma in quel momento desiderava solo sapere dove erano state portate la madre e le sorelle. Il cancelliere non glielo avrebbe mai detto e quello sarebbe diventato un altro dei tanti misteri che gravavano sulla famiglia Zhao. Non aveva alcuna intenzione di lasciare che anche loro sparissero nel nulla . No, era decisamente meglio chiedere prima aiuto a Ranji e poi denunciare la presenza di una Meraki a Cudek.

«Devo parlarti. Ti prego, è importante.»

Lui si voltò di scatto. «Smettila di seguirmi!»

Wren reggeva il tegame tra le mani. «Devi sapere la verità.»

«Che verità? Che sei una Meraki?» Le scoccò un’occhiataccia. «Non è così difficile da credere. Hai un accento strambo e gli occhi inquietanti.» Lei afflosciò le spalle e subito lui si sentì un po’ in colpa per averle detto quelle cose. In realtà aveva degli occhi molto belli. Ma anche molto strani. Probabilmente alterati da un incantesimo magico o qualcosa del genere. «E adesso capisco anche il senso dell’abito elegante che indossavi. Voi del popolo magico siete tutti ricchi snob che adorano agghindarsi.»

«Era una semplice camicia da notte» borbottò Wren.

Shenli sbuffò. «C’è un motivo se la gente del mio villaggio non indossa colori sgargianti. Le stoffe tinte sono assurdamente costose. Vendendo quella camicia da notte potrei dare da mangiare alla mia famiglia per settimane.»

Wren abbassò lo sguardo. «Io… non lo sapevo.»

«Comunque sia, cosa ci fai qui? Sei una specie di spia?»

«No!»

«Mmm… Come no. Ti ha mandata qualcuno?»

Wren si mise a giocherellare con la catenella al collo. «Credo mia nonna. In un certo senso.»

Shenli fece una smorfia. «Ti ha mandata qui… tua nonna?»

«Be’, tutto è cominciato per colpa della mia Magia. È scappata fin qui e io sono venuta a cercarla.



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