Gli ultimi giorni dei dinosauri by Riley Black

Gli ultimi giorni dei dinosauri by Riley Black

autore:Riley Black [Black, Riley]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-11-20T23:00:00+00:00


Altrove

Atlantico settentrionale

La piccola sfera ondeggia lungo la superficie, un puntino minuscolo in un mare apparentemente infinito.7 Tuttavia, se visto da vicino, il granello non è semplicemente un frammento di polvere oceanica. La briciola acquatica è una sfera formata da dischi sovrapposti, dei piatti a forma di ciambella con un piccolo flagello simile a una coda che spunta da ognuno. Le singole parti sono i coccolitofori, raggrumate l’una con l’altra a formare una coccosfera.

Così vicino alla superficie, immerso nella luce del sole, ogni elemento della sfera è di un verde profondo e pieno. I coccoliti sono organismi fotosintetizzanti, usano la luce solare per crearsi il nutrimento. Dato che si tratta di un’alga planctonica che si sostiene grazie alla luce del giorno, questa sfera potrebbe semplicemente continuare tutto il tempo a ondeggiare. Ma i flagelli sono un retaggio di tempi più duri, quando questa particolare forma di coccolite era il predatore dominante in queste acque.

I mari per poco non persero la vita durante l’inverno generato dall’impatto. La luce del sole è un elemento fondamentale dell’ecologia oceanica, perché permette alle alghe e ad altri organismi fotosintetizzanti di crescere. Negli anni più bui, questi organismi non poterono continuare a svolgere il loro ruolo, privando di fonti di cibo le specie che a loro volta si nutrivano di essi. Se scalpelli le fondamenta, l’intero edificio ecologico può crollare. Molte specie di coccoliti morirono, ma non tutte. Quelle sopravvissute furono in grado di cambiare drasticamente dieta.

L’evoluzione non pianifica. Ciò che ha permesso alla vita di andare avanti per miliardi di anni è la diversità e la casualità. Maggiore è la varietà delle forme di vita, più probabilità ci sono che qualche esemplare, qualche popolazione oppure qualche specie sarà in grado di affrontare le forze che tirano e mollano la vita. Nel caso dei coccoliti, alcune specie del Cretaceo erano mixotrofiche, cioè in grado di assorbire piccole particelle di materia organica così come di creare al loro interno il nutrimento. Erano specie più mobili, capaci di andare avanti e indietro scuotendo le loro minuscole code organiche, digerendo organismi più piccoli e detriti quando la luce solare calava.

Queste alghe microscopiche tennero in vita gli oceani. Anche con la decimazione drastica del plancton, i mixotrofi proliferarono e crearono un ponte tra i giorni della catastrofe e quelli della ripresa. E quando la polvere e i detriti che bloccavano il sole furono spazzati via dall’atmosfera i coccoliti furono capaci di assumere ancora nuovi ruoli. Dai mixotrofi si svilupparono nuovi fotosintetizzatori, che iniziarono poi a ricostruire il sistema di alghe, così cruciale per la salute degli oceani.

Se tutti i coccoliti del Cretaceo fossero stati fotosintetizzatori perfetti, l’inverno generato dall’impatto avrebbe spazzato via la vita dagli oceani, lasciando solo i batteri. Ma questi organismi, in grado di ricoprire ruoli diversi, permisero che qualcosa continuasse a vivere. Non è tanto una casualità, è una conseguenza del ventaglio di possibilità che si apre a una vita in costante cambiamento. Non si nasce sopravvissuti, lo si diventa per una serie di combinazioni.

La pallina di dischi



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