Harry Potter e la Camera dei Segreti by J.K. Rowling

Harry Potter e la Camera dei Segreti by J.K. Rowling

autore:J.K. Rowling [Rowling, J.K.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-01-03T14:59:56+00:00


Madama Chips non fu affatto contenta.

«Avresti dovuto venire dritto filato da me!» lo redarguì sollevando lo squallido e floscio avanzo di quello che, soltanto mezz'ora prima, era stato un braccio perfettamente funzionante. «A riaggiustare le ossa ci metto un attimo... ma a farle ricrescere...»

«Ci riuscirà, non è vero?» chiese Harry con la disperazione nella voce.

«Certo che ci riuscirò, ma sarà doloroso» disse Madama Chips arcigna, lanciandogli un pigiama. «Dovrai passare la notte qui...»

Hermione era rimasta ad aspettare dietro alla tenda che era stata tirata intorno al letto di Harry e Ron lo aiutò a infilarsi il pigiama. Ci volle un po'

per cacciare nella manica il braccio disossato e gommoso.

«Di' un po', Hermione, come fai a difendere ancora Allock, eh?» chiese Ron da dietro la tenda mentre tirava fuori dal polsino le dita flaccide dell'amico. «Se Harry avesse voluto essere disossato, l'avrebbe chiesto».

«Tutti possono sbagliare» rimbeccò Hermione. «E poi non fa più male, vero, Harry?»

«E vero» rispose Harry, «ma non fa neanche niente altro».

Quando si mise a letto, il braccio gli sbatacchiò di qua e di là, inutilizza-bile.

Hermione e Madama Chips si avvicinarono. Quest'ultima reggeva una grossa bottiglia con un'etichetta su cui era scritto 'Ossofast'.

«Preparati a una nottataccia» disse versandogli in un bicchiere il liquido fumante e porgendoglielo. «Far ricrescere le ossa è proprio una faccenda poco piacevole».

E lo fu anche ingurgitare quell'intruglio. Mentre Harry lo mandava giù, gli bruciò la bocca e la gola, facendolo tossire e sputare. Sempre borbottando di sport pericolosi e di insegnanti inetti, Madama Chips si allontanò, lasciando a Ron e Hermione il compito di aiutare Harry a bere qualche sorso d'acqua.

«Però abbiamo vinto» disse Ron, illuminandosi. «Tutto merito della tua parata. Avessi visto la faccia di Malfoy... sembrava pronto a uccidere!»

«Voglio sapere come ha fatto a stregare quel Bolide» disse cupa Hermione.

«Possiamo aggiungere anche questa all'elenco di domande che gli faremo quando avremo preso la Pozione Polisucco» disse Harry appoggiando-si sui cuscini. «Spero che sia meglio di questa roba...»

«Con pezzetti di Serpeverde dentro? Vuoi scherzare?» disse Ron.

In quel momento, la porta dell'infermeria si spalancò. Sporchi e fradici, i compagni di squadra del Grifondoro erano venuti a trovare Harry.

«Un volo incredibile, Harry» disse George. «Ho visto Marcus Flitt pren-dersela con Malfoy. Gli diceva qualcosa sul fatto che aveva il Boccino sopra la testa e non se n'era accorto. Malfoy non aveva l'aria troppo felice».

Avevano portato torte, dolci, bottiglie di succo di zucca; si radunarono intorno al letto e stavano per dare il via a quello che prometteva di essere un bel festino quando Madama Chips piombò come una furia gridando.

«Questo ragazzo ha bisogno di riposo, gli devono ricrescere trentatré ossa!

Fuori! Fuori, ho detto!»

E Harry rimase solo, senza niente che lo distraesse dal dolore che gli tra-figgeva il braccio inerte.

Molte ore più tardi, nel cuore della notte, si svegliò all'improvviso ed emise un lieve gemito di dolore: ora il braccio sembrava come pieno di grosse schegge. Per un attimo pensò fosse stato quello a svegliarlo. Ma poi, con un brivido di orrore, si rese conto che qualcuno, nel buio, gli stava bagnando la fronte con una spugna.



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