Hue 1968 by Bowden Mark

Hue 1968 by Bowden Mark

autore:Bowden Mark [Mark, Bowden]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2018-09-13T16:00:00+00:00


L’elenco era lungo ventidue pagine dattiloscritte, a interlinea singola. E una volta che la gente ebbe capito lo spirito, le purghe divennero più frequenti. All’inizio l’idea era stata di riunire solo il peggio degli nguy. Per gli idealisti come Xuan e Quang non si trattava di vendetta ma di giustizia. Giovani uomini con megafoni camminavano per le strade chiedendo che i servitori del regime fantoccio venissero allo scoperto; quelli che non lo facevano sarebbero stati snidati. Ad attenderli ci sarebbe stata una rieducazione, per coloro che potevano ancora essere redenti, oppure la vendetta per coloro che avevano un no mau, un debito di sangue. Ben presto gli informatori entusiasti indicarono le case dei «traditori» e in alcuni casi li trascinarono fuori loro stessi. I commissari appiccavano il fuoco.

E come la violenza di massa, ovunque le purghe assunsero vita propria. Hoang Thanh Tung, un commissario che aveva lavorato con i VC per quattro anni, entrò in città con i battaglioni di testa guidati dalla ragazza di campagna Che Thi Mung e gli altri membri della Squadra del fiume Huong, ma nonostante i nuovi arrivi il sistema delle punizioni restò fuori controllo. Tung era specializzato nel convincere i soldati dell’ARVN a passare allo schieramento opposto. I suoi metodi consistevano in educazione e persuasione. Fare in modo che i soldati cambiassero fazione era estremamente prezioso per la causa. Si aspettava di avere molti prigionieri da reclutare a Hue, ma ciò che trovò erano unità di VC e miliziani locali che li stavano uccidendo. In una posizione centrale a sud di Hue, si imbatté in un gran numero di detenuti in attesa di giudizio, soldati, civili e alcuni stranieri (compresi degli americani). I commissari locali stavano lavorando con elenchi scritti in inglese e francese e non li capivano. Alcuni dei prigionieri stranieri lavoravano per la centrale elettrica di Hue, gestita dalla società SIPEA (Société Indochinoise Pour les Eaux et l’Électricité en Annam). Poiché l’acronimo sui loro documenti includeva le lettere I e A e la loro prima sillaba era pronunciata «see», i carcerieri leggevano «CIA» e i relativi prigionieri venivano legati e fucilati.

Tung andò a trovare il responsabile di questa buffonata, Tran Quoc Phong. «Fratello Phong,» gli disse «questo non è giusto. I guerriglieri stanno sparando alle persone sbagliate.»

«Che stupidaggini stai dicendo?» replicò Phong.

«I guerriglieri non riescono a capire le parole inglesi e francesi sulla lista» spiegò Tung. «Sono uno studente, dalla a me quella lista.»

Una volta ricevuto il permesso di gestire i prigionieri, chiese loro quando e dove fossero nati, dove e a cosa stavano lavorando, per assicurarsi che la scure cadesse solo sui prigionieri «giusti».

Dopo otto giorni fu inviato a Gia Hoi, un quartiere fuori dalle mura orientali della Cittadella, al di là del fiume Huong. Lì trovò delle fosse comuni con corpi accatastati l’uno sull’altro e avvolti in coperte di bambù. Molti corpi. Convocò i dirigenti del gruppo.

«Secondo l’ordine del partito della città, siete sotto il mio comando» disse loro. «Dovete occuparvi di questa gente. Non basta semplicemente andare e ucciderli!»

Incontrò i soldati dell’ARVN che erano stati catturati nei rastrellamenti.



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