I Cinque Livelli by Miguel Ruiz Jr

I Cinque Livelli by Miguel Ruiz Jr

autore:Miguel Ruiz Jr.
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Crescita Personale
ISBN: 9788868200879
editore: Edizioni Il Punto d'incontro
pubblicato: 2014-05-14T16:00:00+00:00


10

Il demone più grande

Mio padre mi ha sempre spronato a mettere in dubbio la mia conoscenza, a sfidare i miei attaccamenti e a scoprire nuove vie di comprensione. Durante il mio apprendistato mi sottoponeva spesso degli enigmi. Una volta mi chiese: “Miguel, sai qual è il demone più grande di tutti?”.

Riflettei per qualche istante, poi scossi la testa.

“L’amore”, rispose con uno strano sorriso.

“Come può l’amore essere il demone più grande?”, chiesi perplesso. Sentivo la mia reazione emotiva corrermi in tutto il corpo, con l’epicentro nella pancia. Provavo l’irritazione di un bambino che sa che il padre sta per bucare uno dei suoi palloni preferiti.

“Scoprilo e capirai”, fu la sua risposta.

Guardai incredulo mio padre, l’uomo che aveva scritto La padronanza dell’amore. “L’amore non può essere un demone!”, quasi urlai. “Noi siamo amore, condividiamo amore, l’amore è tutto quello che siamo!”.

“Scoprilo, Miguel”, ripeté e se ne andò.

Iniziai a riflettere, ma mi sembrava assurdo. Noi siamo amore. Siamo nati per amare. Come poteva mio padre dire che l’amore è un demone, e il demone più grande? E se io sono amore, sarei il demone più grande di tutti?

L’enigma rimase a lungo senza soluzione nella mia mente.

Poi arrivò un momento di chiarezza, uno di quei momenti che cadono come fulmini a ciel sereno e ci indicano la direzione che seguiremo per il resto della nostra vita. Arrivò mentre stavo guardando alla TV una partita tra i San Diego Chargers e gli Oakland Raiders, due squadre di football dalla grande rivalità. Sono consapevole del mio livello di attaccamento ai Chargers. Quando vado a vederli giocare scelgo consciamente di farmi coinvolgere dal gioco ed entro rapidamente nel Livello 3 dell’attaccamento. A volte mi spingo fino al Livello 4. Forse per questo l’illuminazione mi arrivò assistendo a una loro partita.

Arrivati al primo quarto della gara, l’audio sparì all’improvviso. Non potevo più sentire i commenti. Colsi l’occasione e mi assegnai un esercizio: guardare la gara come se non ne avessi mai vista una prima. Lo scopo era disimparare, lasciar andare tutto quello che sapevo sul football e godermi semplicemente le immagini che mi scorrevano davanti. Volevo staccarmi da tutto il conosciuto.

Ci misi un po’ a smettere di descrivere a me stesso le fasi di gioco e a guardare semplicemente ciò che accadeva. Vedevo due squadre che si fronteggiavano e iniziai a osservare quello che facevano da una nuova prospettiva. Guardavo ogni azione come se fosse la verità che si stava esprimendo in quel momento. La mia mente era diventata silenziosa, guardavo e basta. Tra me e quello che accadeva sul terreno di gioco si creò un collegamento più profondo. Ero entusiasta del gioco di entrambe le squadre.

Verso la metà della gara, l’audio ritornò. E, che strano!, adesso c’erano due tipi di voci che descrivevano quello che accadeva, narrando ogni momento. I narratori interiori mi dicevano dove riporre la mia attenzione, spronandomi a non ascoltare i telecronisti, ma a guardare la gara come facevo prima. Mi dicevano quando esultare e quando non esultare. Mi spiegavano perché la palla era



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