I Luigi di Francia by Carlo Emilio Gadda

I Luigi di Francia by Carlo Emilio Gadda

autore:Carlo Emilio Gadda [Gadda, Carlo Emilio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


LUIGI XV

1 Morbillo a Corte

E' spiacevole dover parlare di avvenimenti spiacevoli: ma la chiarezza è la prima qualità di un racconto.

Molti avvenimenti si vorrebbero eliminare dalla Storia: non si possono eliminare dalla verità.

Negli ultimi anni del suo regno l’ultra settantenne Luigi decimoquarto seguitò a manifestare «quella fermezza d'animo, quella imperturbabilità, quella speranza che spera contro ogni contraria evidenza»

riconosciutegli perfino dal duca di Saint-Simon, che non lo amava per nulla. La Provvidenza divina, si sarebbe detto, era deliberata a smontare le più sicure, le più fondate previsioni del gran Re.

A Luigi il Grande fu conceduto un successore, dopo che la sua famiglia era stata falciata dalla morie.

Tre Luigi di Francia scompaiono in pochi anni dal palcoscenico del mondo. Con leggero anticipo sul Re Sole. Nell'aprile del 1711 il Gran Delfino Luigi, in età di 50 anni. Suo figlio Luigi, duca di Borgogna, non ne ha per anco raccattato l’eredità che un insanabile morbillo gli rapisce la non bella moglie, nuora del Gran Delfino, la gentile e un po' sventata Adelaide di Savoia, di cui Voltaire ha tessuto così cavallerescamente le lodi. Dalla moglie il contagio si estende al marito, ai figli. Luigi duca di Borgogna, nipote del Re Sole, e il suo primogenito Luigi duca di Bretagna, bimbo di sette anni, inseguono Adelaide nella tomba di famiglia, alla distanza di pochi giorni l’un dall'altro, nell’aprile del 1712. «Tout est mort ici,» scriveva madama di Maintenon a un’amica, ansiosa di notizie. Con che si vede, manzonianamente, come i più fondati disegni dei re possano essere smontati dal morbillo della Divina Provvidenza.

Il secondogenito del duca di Borgogna e quarto Luigi (dopo il Re Sole) era in culla ammalato: guarì e sopravvisse. Toccò a lui, sicché, di maturare a Luigi decimoquinto.

Allorché il Re Sole si spegne a Versaglia il 1° settembre 1715, Luigi decimoquinto è un bambino di cinque anni, essendo nato ivi il 15 febbraio 1710: tutt'un destino, un fato, anzi, in 10 - 5 - 15, da doverlo giocare al lotto sulla ruota di Napoli. La immancabile Reggenza, questa volta, è assunta da un uomo, dopo le Reggenze muliebri del precedente secolo, di Maria e di Anna, e in assenza (definitiva) della madre del fanciullo o di una qualsiasi regina madre pensabile. Dal 1715 durerà fino al 1723, cioè fino alla morte del Reggente; che è quel Filippo duca di Orléans che tanto si dilettava di chimica: col bel risultato di attirarsi, dalla intelligente benevolenza del pubblico, la fama di avvelenatore dei cuginetti. Suo padre, Monsieur, era stato il fratello del Re Sole. Sua madre, Madame, era stata la formosa e anche psicologicamente giunonica Elisabetta Carlotta del Palatinato, detta la Palatina. Lui, a vent’anni, non aveva nessuna voglia di sposare sua cugina, madamigella di Blois (figlia illegittima del Re Sole): ma, convocato ad audiendum verbum nel gabinetto particolare del Re, si era lasciato talmente intimidire da quella che Saint-Simon chiama «la majeste naturelle» del medesimo, che aveva finito per dir di sì.

Ed ecco il seguito: è il duca-memorante che racconta: le tre inquadrature sono riprese a Versaglia.



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