i miei premi by Thomas Bernhard

i miei premi by Thomas Bernhard

autore:Thomas Bernhard [Bernhard, Thomas]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Grizli777
pubblicato: 2013-05-18T22:00:00+00:00


Il Premio Anton Wildgans

Anton Wildgans è come Weinheber un Hòlderlin da suburbio viennese, che si attaglia perfettamente all’anima popolare austriaca. Il premio a lui intitolato è conferito dall’Associazione Industriali, che ha sede a Vienna in Schwarzen-bergplatz, in un sontuoso palazzo del tardo Ottocento. Una settimana prima che ricevessi il Premio Nazionale Austriaco il presidente dell’Associazione Industriali Mayer-Gunthof, ormai da lungo tempo scomparso, mi comunicò che per quell’anno, dunque il millenovecentoses-santasette, la competente giuria aveva deciso di assegnare il premio a me. Il presidente concludeva la sua lettera con la solita formula commerciale: che era oltremodo lieto di potermi dare comunicazione di quanto sopra. A tempo debito avrei ricevuto l’invito alla cerimonia, aggiungeva. Il premio aveva una dotazione di venticinquemila scellini, precisava. Di Wildgans non mi diedi affatto pensiero poiché non lo apprezzavo quanto i miei colleghi scrittori della giuria, che per chissà quale, comunque assurda, ragione avevano avuto l’idea di assegnare quel Premio Wildgans millenovecentosessantasette proprio a me. Nelle scuole di recitazione austriache è usuale occuparsi con grande fervore di Wild-gans, e in particolare già per l’esame di ammissione gli allievi studiano un brano dalla pièce Povertà e poi recitano a tutto spiano poesie di Wildgans, e quando si tratta di celebrare una solenne cerimonia di Stato al Burgtheater o nella cosiddetta Josefstadt o anche in un ministero non vi è dubbio che qualcuno ricorrerà a un’opera di Wildgans. Il dilettantesco concetto di poesia dell’Austriaco medio ha trovato in lui, come pure in Weinheber, il proprio ideale, e a tutt’oggi lo si infila ovunque ci sia qualcosa da celebrare. In Wildgans la gente non ammira soltanto quella che ritiene la straordinaria autenticità della sua arte poetica, bensì soprattutto il fatto che un tempo sia stato direttore del Burgtheater. Quanto a me, di Wildgans ho sempre ammirato il figlio trombettista, che è stato un esecutore assolutamente geniale e uno dei più promettenti compositori del suo tempo. Qui però non intendo parlare di Wildgans, bensì del premio che porta il suo nome. Qualche giorno prima che al ministero di Minoritenplatz avesse luogo la consegna del Premio Nazionale mi era arrivato a casa l’invito alla cerimonia che si sarebbe svolta nella sede dell’Associazione Industriali, un pomposo papiro stampato dalla celebre tipografia Huber & Lerner del Kohlmarkt in cui era indicato come speciale ospite d’onore il ministro Piffl-Percevic. Se per la mia casa voglio procurarmi nuove imposte in sostituzione delle vecchie, ormai quasi del tutto marce, devo accettare il premio, pensai, e così avevo deciso di accettare il Premio Wildgans e avventu-rarmi in quel covo di bellimbusti salottieri che si riunivano in Schwarzenbergplatz. In linea generale pensavo che l’uomo debba prendere il denaro ovunque gliene offrano, senza star tanto ad arzigogolare sul perché e sul percome, tutti questi scrupoli non sono niente altro che ipocrisia bell’e buona, e così ordinai al mio falegname in loco le nuove imposte, in questo modo avrò un bel risparmio sulle spese di riscaldamento, fu il mio pensiero. Venticinquemila scellini piovuti dal cielo non li rifiuta nessuna persona ragionevole, se qualcuno offre del denaro vuol dire che ne ha ed è giusto alleggerirlo, pensai.



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